24 febbraio, 2013

Home is.

Come amo questa casa, certe domeniche mattina.
E' la mia casa, è casa mia, che non è la stessa cosa. E' il posto dei miei affetti, di tutto l'amore che ho, di tutta la mia vita, di tutta me, di tutto. E' il posto che amo più al mondo, perchè c'è il mondo chiuso qui dentro. Il mio.

E' una domenica di quelle che ne capitano raramente, da qualche mese in qua. Ci siamo tutti.
E sono quelle volte in cui si prendono decisioni importanti, qualche volta dolorose qualche volta meravigliose, si progettano viaggi, vacanze, si sognano futuri colorati, si pensa Quando Sarete Grandi.

Grandi lo sono già, invece.
Sono uomini fatti, lavorano e vivono la loro vita, studiano in altre città, perfino la piccina di casa copirà sedici anni tra qualche giorno. Sedici?? Come Sedici? Ma non è nata l'altroieri, i palloncini e i confetti rosa?

Amo i miei figli di un amore totale, che bella scoperta, li amo quando sono in giro per il mondo, quando camminano nei loro giorni lucidi, pieni di grandi pensieri e grandi avventure, e progetti complicati che il loro padre ascolta sorridendo ma mai disilludendoli. Mai.
Amo i miei figli quando sono lontani, quando penso che il mio amore per loro possa in qualche modo arrivare loro sopra, come a coprirli, come a scaldarli nel freddo che c'è, a proteggerli, a stringerli come quando cadevano dalla bici a rotelle.
Amo i miei figli quando sono qui, quando vengono a respirare l'aria di casa, i sapori di questo posto, che sono sì le torte e il ragù, ma sono soprattutto star seduti intorno al tavolo, la tovaglia lunghissima, apparecchiano con soddisfazione Quanti Siamo, ma vogliono che qualcuno dica loro che siamo tutti, stavolta sì. I miei figli sono una specie di brigata, una ciurma scomposta  e bellissima, un equipaggio perfetto, una compagnia teatrale per quanto mi fanno ridere qualche volta, una banda di delinquenti per come mi fanno preoccupare certe altre, adorabili, affascinanti, bellissimi delinquenti, eleganti e irresistibili anche con la felpa e i capelli lunghi, le barbe sfatte, e i pantaloni un pò strappati e quei visi così uguali fra di loro, solo declinati al femminile per la piccola di casa, ancora coccolata e chiamata come quando piccola lo era davvero.

Questa casa oggi racchiude tutto l'amore della mia vita, i miei figli e l'uomo col quale di figli ne avrei fatti una decina, è il caldo che c'è qui che ti fa scordare le fatiche degli anni difficili attutisce i dolori e li avvolge, li allontana soltanto un pò, i dolori visti da lontano sembrano meno pungenti e ti danno forse la forza di trovare un modo, una soluzione, che forse non c'è, ma almeno ci si pensa.

Se ci si pensa insieme, viene meglio.




6 commenti:

Piccolalory ha detto...

Mi fai piangere, bellissima Mamma ♥

Fosca ha detto...

"I miei figli sono una specie di brigata, una ciurma scomposta e bellissima"
la poesia sta tutta qui.
l'amore nel scegliere con chi farli a decine, come dici tu.
che post meraviglioso.

Knitaly ha detto...

Che bello leggerti stamattina!
Sono parole perfino profumate...

Anonimo ha detto...

i figli. l'averli desiderati tanto ed essere rimasti comunque in due, anche la cucciola di casa non c'è più.
a volte, il domani fa paura anche, o soprattutto, per questo.

alda ha detto...

L'hai scritto per me questo post? Per me che stasera per la prima volta vedro' il letto della mia cucciola vuoto perchè lei ha iniziato davvero la sua avventura da adulta!Quando andò suo fratello qualche anno fa ,fu altrettanto straziante perchè il mio bambino era cresciuto ma come per tutte le mamme era sempre e solo il mio bambino,però lei era ancora con noi e noi dicevamo:"Eh ma per lei c'è tempoooooo". E invece il tempo è passato troppo in fretta e lei stasera è una giovane donna che ci ha mandato,dalla sua nuova casa, un sms così tenero che io e suo padre non riusciamo a smettere di piangere eppure siamo felici della sua felicità ! I figli che magnifica invenzione!!Baci Alda.

vico della tartaruga slow fashion ha detto...

...che regalo i figli..sono sempre dispiaciuta qundo chi non li ha ne soffre la mancanza..capisco la preoccupazione per un futuro in solitudine. .cara Laura sai che ti leggo e aspetto di incontrarti per esporti un progetto che ti piacera' e che riguarda la solitudine ed e' la realizzazione di una Casa di lavoro..il contrario della casa di riposo..per realizzare il mio sogno ho bisogno di ua che sa cosa vuole dire essere grati dei doni ricevuti..la gratitudine e' un sentimento che ti riempie piu del dono stesso ed e' questo che tu hai magistralmente espresso.grazie di cuore.rosanna

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