20 febbraio, 2013

I miei passi.

Si pensa tanto, a camminare. Molto più che in macchina, forse come in treno, i pensieri del treno sono pensieri che sfuggono, che corrono attraverso le campagne e le case. I pensieri di quando cammini invece, restano lì.
I miei passi mi portano lontano, camminare mi piace, ho un passo veloce, militare quasi, non mi piace ciondolare. Invece, mi piace ascoltarli. Sul selciato, sull'asfalto bagnato, sulla sabbia. Sono passi decisi con le  Superga, passi impertinenti  da ballerine, passi incerti ma regali sui tacchi, passi sprofondati nella neve fresca, a vedere fin dove arriva. I miei passi li ascolto davvero, bucano il silenzio della strada buia che porta fino a casa mia, è illuminata solo per metà e la parte scura è quella che preferisco, soprattutto d'inverno,  l'unico posto dove il buio è un regalo, dove puoi stare sola con i pensieri che vuoi, niente disturba il buio di una strada di collina, nelle sere d'inverno. Non sempre i miei passi mi hanno portato dove volevo, e fatalmente la meta imprevista è stata migliore di quella pensata, succede sempre così. I miei passi mi hanno portato nella vita che mi piace, un'ottovolante di sensazioni e ragioni, di idee e pensieri ammucchiati, prima, e poi disposti per bene, in un ordine improbabile ma rassicurante. Sento i miei passi e penso a quelle volte in cui mi sono sentita sola, sono state poche ma le ricordo tutte con una lucidità che mi impressiona ogni volta, passi di corsa nel viale impossibile di un ospedale a scappare da me e da quello che di impossibile mi stava succedendo, passi nella neve un dicembre freddissimo, passi sulla sabbia, cancellati dalle onde dolci al tramonto, è fatica camminare svelti sulla sabbia, il mare poi rende inutile il tuo camminare, una passata e sembra che il tuo cammino non sia mai iniziato, e invece, cammini da un'ora. Vorrei che i miei passi mi portassero sempre verso le cose che amo, le città che non smetto di sognare, i posti speciali che ognuno ha nel cuore. Vorrei che mi portassero lontano dalle pesantezze e dalla malinconia, dalle persone inutili e saccenti, da chi ha il segreto del mondo chiuso nell'armadio. So per certo che i  miei passi mi porteranno sempre verso cose nuove e colorate, ho rispetto per i passi che mi hanno portato fino a qui, mi hanno insegnato tanto, le lezioni che impari camminando sono sempre le più preziose, quelle da imparare a memoria e, per quanto dure, difficili e faticose, da non scordare mai. Avrò cura dei miei passi, li ascolterò attenta lungo il pezzo di strada buia che porta verso casa, imparerò da loro, se ascolti i tuoi passi difficilmente ti perderai.

1 commento:

Mena ha detto...

❤️

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...