Non è bello cedere ai capricci del tempo.
Non è bello cedere ai capricci di nessuno, men che meno a quelli delle nuvole e del cielo.
Lo chiamano Mal di Primavera, ma dove, ma quale, quale primavera e quale male.
certo è che ci si trascina.
Sono stati giorni di pace e di niente fare, giorni in cui ci si è beati fra libri e cose belle, e si è cercato in ogni modo di non guardar fuori dalla finestra, di non tener conto di questo quadro triste, di questo cielo pesante, di quel vento profumato di sabato sera, sono uscita in terrazza per guardarlo meglio, ma il vento non si guarda, il vento si annusa e ci si arrotola dentro, che bello il vento di sabato sera, ho chiamato il mio Sposo fuori, Vieni a Sentire che Bel Vento che C'è.
L'inverno non passa, non vuole passare, e ci si sente fermi e inconcludenti, e le cose da fare diventano massi a schiacciarti, fango che ti impantana, acqua che ti fradicia, e il cielo poi, come nascosto.
Si ha voglia tutti di un bel sole chiaro, di luce e di bellezza, di fiori da raccogliere e di ordine nel pratino e sul davanzale, ci sono solo vasi vuoti con qualche erbaccia, nemmeno le primule resistono a tanto accanimento.
nemmeno io che non son primula.
farò di questi massi pesanti scogli lisci, e degli scogli lisci sassi rotondi e dei sassi rotondi sassolini minuscoli e dei sassolini minuscoli sabbia fine di quel mare che so. E dai massi alla sabbia, forse anche il sole, alla fine.
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