23 ottobre, 2013

La Pioggia Incerta.


Non si capisce.
Se piove, se è solo nebbia grossa, se è umidità e basta, se tra un pò magari ne scenderà così tanta mai vista.
Non si sa.
Non che piova a tratti, la pioggia di oggi pioviggina noiosa, sempre uguale, non sa nemmeno lei che cosa fare, che intenzioni ha.
Forse nemmeno io.
Indecisa su quale camera iniziare a domare la rivoluzione, si inizia di solito dalle tazze della colazione che non è una grande sbatti alla fine, ma si sa che lavare le tazze a mano è una terapia infallibile, un pò come i cucchiaini o i fagiolini, stamattina la punteggiatura mi vien male, scrivo tutto così come mi viene, senza rileggere come faccio sempre, io scrivo e pubblico, pure con gli errori, pure con la consecutio sbagliata, ci vorrebbe la mia amica Manu a correggermi, che lei c'hai il tacco 12 e il CastiglioniMariotti sotto il braccio sempre, altro che storie.

Lavare le tazze nel lavandino e mettere a scolare lì vicino, è pratica di grande riflessione. Una specie di consiglio d'amministrazione con te stessa, allora, che si fa questa mattina, e di solito non si hanno grande scelte, a meno che non si decida di non fare una beata, e lascaire tutto com'è, ma chisseneimporta, farò domani.

Stamattina l'indecisione è seduta sulla sedia arancione accanto alla mia finestra, non so bene se scendere in città o mettermi a stirare, se vestirmi di nero o di blù, se mettermi il rossetto da peccato che mi ha regalato un Figliolo al compleanno ( proprio lui) o se andare di Labello.

Indecisa, se finire un progetto ambiziosissimo a maglia o se lavare i vetri, se spostare i mobili in salone o se mettermi in un angolo a leggere Almudena Grandes e quel suo Troppo Amore che ho rinvenuto sotto una pila di altri libri giorni fa, e che pericolo sono quando trovo un libro mentre faccio tutt'altro, mi blocco e leggo, e smetto di fare ogni cosa, a riordinare la libreria ci metto dieci ore, ogni libro ne leggo un pezzo, quello che mi ricordo e che mi piace di più, come ritrovare un vecchio amico,  che scema sarò mai.

Indecisa, se ballerine senza calze o stivali invernalissimi, indecisa se minestra di zucca o riso bollito come Gloria, se smalto mat o rosso e coi brilli, se Buddha Bar o Depeche Mode.

La pioggia incerta fa incerta anche me, guardo fuori e non trovo spiegazione, mi piace la nebbiolina e questi colori decadenti e romantici, sono in graziadiddio in questo tempo autunnale che adoro purchè non piova a stecca, purchè non scrosci, resta indecisa, pioggia, in fondo, il tuo bello è questo qui.



1 commento:

Anonimo ha detto...

E se poi, intanto che riordino oltre ai libri che amo e ho amato, sul mio percorso incontro anche un gomitolo di lana che non ricordavo di avere...ma questo e' il bello della casalinghitudine, lascialo dire a me che sono stata prigioniera di una scrivania per 40 anni! baciotti Anna

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