27 novembre, 2013

Del mio meglio.

è quel che faccio.
è così che sono.
mi gira e vado, sempre da sola, sempre sola sì, non voglio nessuno, ho i miei tempi e i miei riti, mai ai Santi per esempio, ma vicino a Natale qualche volta, chissà perchè.
Faccio del mio meglio.
così gli ho detto, perchè lo sapesse, perchè vedesse, lui che vedere non può, lui che sapere non sa, ma lui vede e sa, e se non vedesse e non sentisse allora sono qui, in piedi davanti a questo marmo che ho pulito tante volte, sono qui e glielo racconto.
Faccio il mio meglio.
Nel mondo, nella vita, con gli altri.
non so se è tanto, se è poco, se non è un bel niente, faccio quel che riesco per tutti, per la mia famiglia, per i tuoi nipoti che sono così belli, che il grande ti somiglia in tante cose, ma come fa poi.
Ti piacerebbero, ti piacerei forse anche io, la donna che sono diventata senza di te, non so nemmeno come sarei altrimenti, non ci sei da talmente tanto tempo che non so immaginare, non oso, non so.
Ma il tanto tempo non basta.
e sono qui e mi sorprendo a raccontarti delle cose, bisbigliando appena, tanto non c'è nessuno, è mattina presto e fa un freddo che sento solo qui. Sono qui, a dirti che bei fiori che hai, a guardarti negli occhi che non sono quelli che ricordo, non ad accusarti di averci lasciati qui come facevo da ragazza, ma  a chiederti scusa per la famiglia che non abbiamo saputo tenere insieme e vicina, e ci siamo sparpagliati, disillusi, confusi, certamente soli.
A me è andata bene e la mia famiglia di ora è così piena di cose e di amore grande e di complicità che ti piacerebbe. Qualcuno me lo avrà insegnato no? da qualcuno dovrò pur aver preso, si dice sempre così.

Faccio del mio meglio, e quel che sono lo vedi qui, adesso, che bisbiglio e piagnucolo, ma come, si piange sulle tombe fresche e non su quelle di trent'anni e più, in queste si ha un dolore composto e sbiadito, ma il mio non è nè composto nè sbiadito e mi dispiace che tu non ci sia, ogni giorno, qui con me e qui con noi e faccio del mio meglio per vivere come tu e la mamma mi avete insegnato, faccio quel che posso e quel che faccio è il mio massimo, e te lo dico piano, sottovoce, bisbigliando appena nel posto più freddo del mondo, ecco perchè io al camposanto ci voglio venire sempre da sola.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanto mi riconosco in queste tue parole, fino alle lacrime.
Un abbraccio per scaldare il tuo cuore, bellissima donna.
Renata

Anonimo ha detto...

bellissimo,che magonee!!!! e tanto vicino al mio modo di essere!il massimo ogni giorno come chi ce lo ha insegnato.grazie laura.l'amicadelvillaggio

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