Faccio quello che posso.
Quello che riesco.
Un pò poco, in realtà. Raccolgo cocci, disinfetto ferite invisibili ma presenti, scopro debolezze che non credevo di avere, e, a tratti, una forza e una tranquillità preoccupanti, una specie di impallamento, se sto troppo ferma o troppo zitta o troppo calma, non è mai un bel segnale.
e' arrivata un'estate prepotente ma svogliata, non so dire, si cerca di pensare che tutto sia normale e tutto a posto, quando in realtà è tutto così confuso e incerto che non si sa da che parte voltarsi.
Si cerca di prenderla con filosofia.
E limitarsi ai primi danni, che nemmeno sono pochi.
Direi.
si decide in questo istante di smetterla di farla tanto lunga, di darsi un certo tipo di contegno, di raccogliere quel che c'è e farne buon uso, come quando rompi una collana, impossibile rifarla uguale e allora infila perline a casaccio, aggiungine di nuove, più colorate e più lucide. Trovarle non sarà difficile.
La scuola è finita.
La Liceale Innamorata vive questi primi giorni di libertà come si conviene, fra feste e piscine, con quei suoi occhi di mare più brillanti del consueto, il sorriso più trasognato di sempre, cuoricini a quintali su Whatsapp quando mi comunica spostamenti e cambi di programma.
E' tempo di esami per gli universitari, e camicie immacolate per l'occasione, Ho Rifiutato un 26, Era Facile, Voglio 30. I miei figlioli maschi sono la contraddizione, la bellezza, gli unici al mondo che sanno farmi ridere tanto, ma tanto, anche quando ho il cuore in pezzi, l'anima incerottata e mi raccontano in cucina, e mi fanno sentire chef pluristellata anche quando cucino distratta una pasta al pomodoro.
Si preparano valigie e progetti.
Troppi, forse.
Ce la metterò tutta.
raccoglierò forze e sentimento, ammucchierò per bene tutte le mie intenzioni migliori, la forza che sono stufa di avere, il controllo, la maturità anagrafica, il mio ruolo in questa casa e in questa famiglia.
Ce la farò.
Nel frattempo, mi organizzo con piccolissimi accorgimenti.
Una sera con le amiche, domani, come da tantissimo non facciamo più, previsti tacchi dodici e mojiti, ma come, la strada di dove andremo è tutta ciottoli e prato, ma non importa. Rientro previsto forse per le 22. Qualcuno azzarda le 22,30. E già, ci sembrerà di aver fatto follie.
Mi farà bene.
Faccio esperimenti su di me, sono cavia di me stessa, un topo da laboratorio, gli esperimenti vanno fatti più e più volte, alla fine, con le provette giuste, gli elementi giusti, riescono sempre.
Mi risolleverò.
Primo tentativo al mondo di effetto domino. Al contrario.
Si.PUòFaRe.
1 commento:
Sicurissima che ce la farai!
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