06 novembre, 2014

Vivace.


Questi giorni, ancora non li ho capiti.
Non che mi sforzi.
Di solito, capisco le cose abbastanza in fretta, al volo, la mia maestra delle elementari, quando ci andò a parlare,  disse a mia madre che avevo un'intelligenza vivace. Tornò e lo disse a tavola. Si guardarono tutti sbigottiti.
Intelligente è intelligente, si leggeva nelle facce, ma quel vivace rovinava un pò tutto.

Non sono migliorata, mi sa, con gli anni.
E forse, sono rimasta solo vivace. E basta.

Sono giorni che, messi in fila sembrano belli. Presi ad uno ad uno sono uno sfacelo.
Inconcludente, ciarliera, distratta, ho tremila progetti e ne ho finiti solo due, il tavolo ingombro di fili, bottoni, fogli e penne, stilografiche e matite, e gomme, per cancellare, non mi piaceva scrivere a matita, adesso invece, che ne ho comprate manciate di tutti i colori possibili, invece, mi piace.
Volubile che sei.

Sono giorni che dovrei rimettere mano all'armadio, ho cominciato il lavoro improbo del cambio di stagione con largo anticipo, per far la figa, per dire, lo faccio in pochissimo, che ci vuole, in fondo, siamo quattro gatti, stavolta.
Non ho fatto bene i conti.
Non ho fatto bene i conti con me.
Che non sopporto sistemare, mettere ordine, o meglio sì, ci sono volte che mi acchiappa e sistemo cassetti e dispense e ripiani e tavoli, e dopo pochissimo sono di nuovo distrutti dal disordine, dalle cose impilate, dai libri, dai foglietti. Da me.

Cerco di finire i progetti che ho, quelli sui ferri, quelli della tovaglia di Natale, che viaggerà arrotolata verso una casa diversa da questa, e che là sarà usata, per la prima volta, chissà.
Sono giorni che, a disegnarli, non saprei da dove cominciare, se prendere i pastelli o no, il cielo non promette nulla di esaltante, nemmeno ad impegnarsi, e chi come me è Campione Mondiale di Azzurro Oltre la Nebbia, sa che fatica, in giorni così.

Mi ostino.
Resisto.
Vedremo.

Farò di questi giorni, giorni che si possano colorare a piacimento, come Roselline di terza, il più difficile, quello senza i quadretti.
Dell'ordine, vedrò di non farmene importare nulla.
La mia intelligenza vivace mi fa trovare il maglione che cerco anche sotto tonnellate di altri maglioni.
E una volta trovato, sentirmi felice e fiera  e ridermi da sola nello specchio.

L'armadio resta com'è.
Tempero i miei pastelli e mi metto a disegnare.
Noi vivaci, siam fatti così. 









3 commenti:

Isabella ha detto...

Tutto quello che scrivi mi appassiona...riesco ad immaginare gli scenari ....e ritrovo ricordi passati !
Grazie ! E' un piacere entrare nel tuo blog !

Anonimo ha detto...

Ma è Roselline!!! Ce l'ho ancora e lo adoro oggi come allora :-)))
v.

alda ha detto...

Roselline !!Che bello! Anch'io l'ho ancora ,con la copertina un po' scarcagnata ma tutte le pagine salve! Un mondo che profumava di borotalco!Baci Alda.

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