23 luglio, 2007

Relax.


In fondo, un regalo nemmeno costoso. Non si tratta proprio di stanchezza, certo che no, mica ci si stanca in vacanza, anche se si fanno lavatrici da colonia elioterapica, oggi si è persino tentato di stirare un pò. Ma chi l'ha detto che le magliette vanno indossate stirate? E i miei strofinacci, non sono forse più affascinanti un pò stropicciatini? E le 9 bocche per cui cucino in questi giorni, mica avranno un trauma irreversibile se per una volta o due o tre si dice loro, Ragazzi, stasera si mangia quel che c'è? Un regalo da niente, in fondo, una sera tutta per me. Chi mi conosce sa molto bene che trovarmi da sola è impresa rarissima, e infatti sola non sono, nemmeno stasera, che ho saltato con abile mossa il cinema all'aperto dove proiettavano Una Notte Al Museo, il mio sposo intenerito si è offerto di accompagnare lui l'Infanta e un fratello. Mi sono rimasti tutti gli altri, gli amici di tutti gli altri, che il Liceale e il Giovane Holden fan scorribande in Costa, questa sera, o meglio, o Giovane tenta di trascinarsi il Liceale, un pò preso da pane, amore e gelosia che di andare in Costa nemmeno ne aveva voglia, in verità, ma hanno così insistito che si è arreso. Che sospiro di sollievo quando la porta si è chiusa, due ore di calma o quasi, i ragazzi più piccoli che chiacchierano sulle rocce qui davanti, la luna che guarda, domani sono previsti 40 nodi di vento. Si sta, in accappatoio e coi capelli bagnati a guardare il cono di Maddalena, a pensare, a cose belle, per piacere, che di pensieri brutti e tristi davvero non ne abbiamo voglia e abbiamo quasi imparato a tenerli lontani. C'è silenzio, in questa sera di velluto, nemmeno le rane hanno voglia di gracidare, ci credo bene, ci sono le cicale che rubano la scena. Si ha voglia di guardare lontano, di pensare a mille cose e a nessuna, di spruzzarsi un profumo di anice e di stare così, in un buio illuminato da mille mondi di stelle, in una sera vellutata che aspetta il vento di domani, con questa luna che guarda giù.

20 luglio, 2007

Naufraga.


Ma sì che lo so, cara signora, lei, dell'isola dei Famosi non se ne è persa nemmeno mezza puntata. E io, invece, ho voluto provare l'ebbrezza di essere naufraga per quella mezz'ora. Ci si accinga con grazia, in camicia da notte color champagne, a fare una passeggiata in una spiaggia deserta, con tronco annesso, che una mareggiata recente aveva portato fin lì chissà da dove e io che avrei voluto portarmelo a casa, ma il mio Capitano ha detto Fossi Matto. Ci si rechi con circospezione ed attenzione a raccogliere le conchiglie, i sassolini tondi, i sassi bianchi e piatti che mai, mai, mai sono riuscita a far saltare sull'acqua. Ci si renda conto di essere bersaglio di occhiatacce fugaci di un marinaio, che presta la sua opera in uno di quei traghetti colorati dai nomi esotici, Blue Princess, Spirit of the Sea, Tatiana per Sempre, beh, questo più che esotico fa titolo di fotoromanzo ma signora mia, questi russi non c'hanno mica tanto buon gusto, sa? Raro vedere qualcuno in camicia da notte da queste parti. Mi va il caftano, come l'anno scorso, e le ballerine rasoterra. Le zeppe e i tacchi si lascino, appunto, alle russe valchirie, pallidissime e con un'aria sempre annoiata. Al caftano, si abbini una Kelly nera semi slacciata al braccio, un occhiale d'ordinanza che fa sempre una bella scena e la messimpiega scomposta, va da sè, per attraversare le Bocche, mica ho Curletto chiuso nel gavone. Naufraga, dicevo. Ma con un bel bagaglio di nozioni che vado testè ad illuminare.

- Lo smalto scuro è indicato unicamente ai pomeriggi noiosi in spiagge affollate. Per andar per mare è sconsigliatissimo. Si sbecca al primo ormeggio, alla prima manovra azzardata, che il tuo Capitano ti urla e ti sbraita e poi ti guarda con gli occhi a cuore, massì che ti ama ancora, solo, in quei momenti, persino la Bellucci se non cazza come deve, la si deve redarguire.E pure pesantemente, con smalto o senza.

- I deliziosi pantaloncini di macramè che hanno fatto l'invidia di tutte le tue Amiche prima della partenza non vanno assolutamente indossati per i trasbordi verso terra in gommone. Essi, anche se impercettibilmente all'occhio umano, si scuciono. Il macramè, se ancora non lo sa, è un pizzo seducente e delicato, creato per le spose eteree che incedono lente verso l'altare e, al massimo, fanno il giro dei tavoli al ristorante: saltare su un gommone non è proprio manovra indicatissima. Ma vuoi mettere l'eleganza, dopo, a terra?

- Il famoso Olio di Carita, quello coi brilli, è non sconsigliatissimo, ma da abiurare, rinnegare, sconfessare. Me lo sono messa di nascosto, cogliendo un rarissimo attimo di disattenzione del mio Capitano, ma ahimè, me ne è scivolato un pochino sulle cime. Che male ho fatto mai in fondo, non ero nemmeno così male, tutta imbrillantinata, baciata dal sole nel turchese più turchese! Tutto mestiere che entra, dice il Capitano, che in fondo mi ha già perdonato. E poi, sono sicura, la scotta della randa coi brillini, nemmeno la Blue Princess ce l'ha. Soddisfazioni da naufraghi.

19 luglio, 2007

Voilà.

Come si dice, stanchi ma felici? Ecco, proprio. La nostra piccola crociera in Corsica si è conclusa questo pomeriggio. Tutto è andato come doveva, perfetto. Nessuno è stato male, nessuno ha litigato, nessuno ha avuto paura. Sembra niente? Beh, provate a starci voi in 12 metri con uno stuolo di figlioli, e il disordine, e le pinne e il costume bagnato sui cuscini immacolati e andiamo lì, no andiamo là, e pronti alla virata ma pronti di che e le briciole e l'olio solare e la musica a palla e vado col tender, e non sprecate l'acqua e non usate cinque bicchieri a testa. Nonostante ciò, tutto una meraviglia. Mare piatto e turchesissimo, spiagge desertissime, rocce austere e candidissime. Dieci e lode alla vacanza, al mio equipaggio e al mio Capitano. Com'è ovvio che sia.

16 luglio, 2007

Fermè pour Corse.


Stavolta si và. Fatta una specie di cambusa, salatini e biscottini, crema solare protezione mille, una manciata di costumi presi a caso. Lette e rilette le previsioni del tempo, Météo France, mica noccioline, avremo una settimana magnifica, mare calmo e ahimè poco vento, ma va bene. Organizzate gite ed escursioni, se ne avremo voglia, e se no va bene uguale. Ho vaghe notizie di mercatini sulla spiaggia, di collane di conchiglie da perderci la testa, di scogliere bianchissime, di mare trasparente e di paesini affascinanti. Non mi farò scappare nulla, immortalerò, relazionerò e racconterò. Ca va sans dire.

13 luglio, 2007

Bella scoperta.


Massì, che ogni tanto ci vuole. Si deve uscire dai soliti percorsi, fare un uovo fuori dal cesto, come spiegarlo in altro modo? Così, a naso, alla domanda, ma con cosa diavolo ci si asciuga i capelli sull'Isola? Ah, signora , non ci crederà: sull'Isola i capelli li asciuga il vento. Ma non quello della spiaggia, che tutt'al più ti riempie di sabbia, ma ci si atteggia un pochino, un pò Caccia Al Ladro, ecco. Così, per andare a ritirare la PrinciStellaMarina, intrattenutasi con le amiche sulla battigia per vedere il tramonto, ecco che, uscita testè dalla domestica doccia, la scrivente si è procurata un asciugacapelli di tutto rispetto. Lussuoso, anzichenò. Una volta tanto, si può fare. Così, mentre il vento mi scompigliava i capelli, io, posizionata con garbo e rara grazia al volante di una rombante quattroruote, nel baule della quale stanno a fatica 6 uova, un auto scoperta, come lo sono certi assegni, e come ci si trova in un lettone quando ci si dorme in tre, ho fatto la mia bella e sciagurata figura. Alla fine della corsa, mi sono trovata con una capigliatura fluente e boccoluta e soprattutto, asciutta. Ma quale phon, ma quale bigodino, signora cara, lei mi è rimasta alle guerre puniche: per la messimpiega sull'Isola, quest'anno mi và il cabrio. Solo, un accorgimento: tenga, per ogni evenienza, un golfinetto nel sedile posteriore, un maglioncino, anche non di cachemere, che questo venticello impunito e malandrino non me la racconta giusta, e che il bacillo della broncopolmonite è sempre lì, bello sereno, in agguato e pronto a colpire. Perchè va bene far la diva, va bene avere il boccolo selvaggio, ma si deve consumare la vicenda senza il naso che cola. Che scoperta? Ecco, per l'appunto.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...