Sono giorni che mi frulla in testa una canzone, io canto spesso, mi piace, mi concentra, mi tira sù, mi fa passare la malinconia, mi fa fare le cose senza pensarci, laddove debba fare qualcosa che non mi piace, basta che canticchi e voilà. A volte, improvviso con la Princi, anche canzoni di tutto rispetto, da Samuele Bersani all'Ave Verum di Mozart. E scusate se non mi trattengo. Ma quella che canto sguaiatamente in questi giorni, che ha così un bel ritmo, incalzante, travolgente e mette allegria, certo, non la so bene, ne so qualche parola, ma poi faccio na na na e vado avanti, mi dicevo, e parla di uno che fa surf, e baseball, e golf, anche, ma che bello, stamattina, mi ha fatto rimanere di stucco, così, lo spazzolino in bocca, un rivolo di dentifricio e gli occhi sbarrati, mi sono guardata allo specchio con la radio a mille. Ohi Ohi. Ho ascoltato bene il testo. Che vi vado testè a proporre.
Orbene. Può una donna, moglie e madre esemplare, generalmente considerata a posto, senza vizi, che non fuma, che non beve, che non si è mai fatta una canna in vita sua, con tre figli in tenera età, ai quali deve dare esempio di candore e moralità e rettitudine, può, dico, può andare in giro a cantare questa roba qui? Giuro, l'ho fatto senza volerlo.
Giuro, l'ho fatto in buona fede.
Giuro, non lo faccio più.
Sono già inginocchiata sui ceci.
Chiamate Baustelle. Ditegli che mi avrà sulla coscienza.
Sob.
P.s. Però, è così bella!