08 settembre, 2011

Senza sveglia.

La sveglia non suona, in queste mattine di settembre, lassù, nella Casa in Collina. E' una specie di calma piatta, che arriva appena prima della burrasca, ma intanto è così. Ci si sveglia uguale, all'ora solita, ma si ha il grande, grandissimo privilegio di restare ancora un pò, ad annusare le lenzuola pulitissime che sanno di casa tua, dopo tanto tempo che sei in giro, di ripassare mentalmente le cose da fare, che sono tante, si fan traslochi in questi giorni, o meglio, insediamenti, mica cose da poco. Amo i giorni appena prima dell'inizio della scuola, meglio se con un sole grazioso come quello che c'è, i figlioli più piccoli ancora impegnati in vari cazzeggi, purchessia, li aspetta un anno impegnativo, una maturità e una quarta ginnasio, accidenti, gli ultimi due entrambi liceali, ma come, se sono nati ieri l'altro. Nel frattempo io. Mi sveglio senza sveglia e resto lì, cinque minuti, vado ad energia solare incamerata in questi giorni, a controllarne il livello direi che ne ho ancora per un mese o due, poi si vedrà. Si vedrà se ancora girerò come una trottola e sorriderò e farò mille cose insieme o se rimarrò lì, imbambolata, ferma, zitta, silenzio dentro e fuori, se ci saranno ancora i giorni in cui sarò indolente e spossata e odiosa anche a me stessa. Speriamo di no. Nel frattempo sto. A sorvegliare il geranio che secondo me ha sofferto il mal di mare, a sistemare le ultime cose vacanziere rimaste in giro per casa, a spostare mobili e a cucinare l'indispensabile.  E se mai vedrò in lontananza avvicinarsi un pensiero scuro, una macchia, una nuvola rabbiosa, mi avvoltolerò meglio nelle lenzuola profumate di casa, o schizzerò fuori sotto una doccia gelata, o girerò vorticosamente, su e giù per le scale,  per non farmi prendere, per non farmi trovare, che a nascondermi son brava e insomma, qualcosa mi inventerò.

05 settembre, 2011

Così, a casa.

Era ora, alla fine. Si è andati su e giù, per l'uno e l'altro mar, si è stati stanziali e itineranti, si è fatto e visto molto, molto di tutto, molto mare e molto cielo, che sono il meglio, per me. Ci si è riempiti di vento e sole e cose belle, e se ne è fatto un pacchettino, legato con una cordicella, fatto un fiocco e tenuto lì. Servirà. Si è a casa, alla fine. Stamattina, si è guardata per un pò la scia della nave che ci ha riportato in continente, da quella parte lontana di isola che ancora non si conosceva. Si son fatti pensieri graziosi, nessuno pesante o complicato, a guardare i ghirigori della schiuma è difficile che ti venga qualcosa di sgradevole, e si è guardato tanto mare in questi giorni, che ancora un pò non faceva male. A guardarla da lassù, dal punto più alto del traghetto, la scia appariva nella sua candida, rumorosa bellezza, il candore della schiuma nel blu scuro di un mare sterminato, e trascinava con sè i pensieri che a lei affidavo, le cose che avevo in mente, quel che avevo da fare in ordine di importanza, ed erano tante, tantissime, ma nessuna che mi venisse per prima. Me ne stavo lì, a guardare quel bianco e quel blù, e che bello sarebbe stato poter fare un salto giù, per un momento, un momento soltanto, un bagno in questa schiuma di neve, in questo miracolo di motore e acqua, avrei messo anche quello nel pacchetto legato con la cordicella. La scia di una nave affascina chi ha pensieri liquidi da affidarle, racconti da lasciarle in pegno, te li regalo, fanne l'uso che vuoi, portali con te in quel bianco accecante, conservali per bene, falli giocare nei tuoi mille luccichii, complice il sole. Te li richiederò, qualche volta, e tu me li ridarai, intatti e perfetti come sono ora, magari in un lungo autunno o in un freddo inverno che è ancora lontano ma che non tarderà. Ecco, i miei pensieri sono in mezzo al mare, ora, la schiuma li ha cullati, ci ha giocato un pochino e li ha portati con sè, e il mare che ascolta, ricorda e sa,  li custodirà per me.

01 settembre, 2011

La Via del Sale.

Oggi niente mare. Bicicletta, per esempio. Si è girata l'isola in lungo e in largo, prima la Tonnara, una salita niente male, col sole a picco, che noi anche le rovine di Nora le abbiamo viste arrostiti dal sole, noi queste cose facciamo, non è che andiamo tanto per il sottile. E dopo la Tonnara, la Via del Sale, sempre in bici ma senza sole, verso sera, giusto in tempo per vedere i fenicotteri rosa che volavano sopra le nostre teste, non  ho fatto fotografie perchè non sono brava e non avrei reso loro giustizia. E' iniziato settembre, domani il nostro equipaggio inizierà a rientrare alla base, il tempo è incerto ma chisseneimporta. Settembre porta con sè una serie di nuove situazioni, sempre, ogni anno, ogni volta che si gira il foglio del calendario, settembre è anche una bella parola, mi piace, e puoi dargli il sapore che vuoi, di uva e di quaderni nuovi, di promesse, in un certo senso, di cose nuove che verranno, e non importa se poi alla fine non  arriveranno affatto, sarà bello uguale averle aspettate. Sono in un paesino che è un puntino minuscolo, sono in un'Isola dell'isola della Penisola, come dicono qui, ho visto i fenicotteri e so tutto sulla pesca del tonno, ho visto àncore arrugginite e barche di duecento anni, sento parlare genovese con una cadenza sarda che è una lingua strana e affascinante, ho pedalato lentamente sulla strada del sale, nel niente, la mia famiglia e i miei amici al seguito, il mio cane nel cestino, nel profumo di salmastro, modo migliore non c'è per iniziare il mio settembre.

31 agosto, 2011

Fuori. Dal. Mondo.

Il mare. E il sole. E il vento, leggero, morbido, a tratti più deciso. Sono dall'altra parte del mondo, dal mio almeno, in mezzo al mare, da un'altra parte di Isola, nel blù .Esistono diversi tipi di vacanza, quelle stanziali, quelle itineranti, quelle che tutt'e due. Noi si naviga da qualche giorno, si passa di spiaggia in spiaggia, si sono  viste rovine delle quali nemmeno di immaginava l'esistenza, si sono consumate cene e colazioni con vista mare, con vista stelle, con vista cielo e acqua verdissima, ci si è svegliati e tuffati subito, che proprio non se ne poteva fare a meno, ci si è addormentati col brusio dei ragazzi che chiacchieravano. Siamo un improbabile equipaggio, composto da 9 persone, un cane e un geranio. Mi piacerebbe guardare dentro il cuore di ognuno e vedere che cosa c'è, se i loro pensieri sono uguali ai miei, tranquilli e liquidi, se anche loro si sentono in pace, se il mondo è così lontano, così distante, che non è la stessa cosa. Se si sentono tutti fuori dal mondo, e in pace con esso, lontano da dove, distante da chi. Ho pochissimo segnale, spesso non ho neppure la corrente, eppure quasi mai mi sono sentita più al centro del mondo di così. Fuori dal mondo ma al centro del mio. Bellissima sensazione.

26 agosto, 2011

Troppo ordine.


Mattina presto. Si capisce che è giorno di partenze dai bagagli ammonticchiati in cima alla scala. In questa casa siamo sempre di meno, stamattina partiranno un figliolo e il Nipote Unico, l'uno richiamato dalle sudate carte, o almeno così dice, l'altro dal suo lavoro in banca che non ammette deroghe, non è che possa dire Mi Fermo Ancora un Pò. Sempre di meno. E sempre più ordine. Nessun asciugamano steso, nessun costume abbandonato, nè scarpe nè maglie, nessuna riffa per individuare di chi sono questa o quella mutanda, nessun far finta di urlare Raccogliete Tutto o Quel Che Trovo In Giro Regalo Alle Missioni. Troppo ordine non mi piace. L'estate è ancora qui ma non si fermerà molto. O almeno, non qui. C'è un'altra partenza in programma, un'altra fettina di vacanza, un'altra puntata, in un altro pezzo di Isola. Si programma una mezza dozzina di lavatrici, in questa casa dove si dorme nelle lenzuola stropicciate e profumate di vento e basta, ma quale ammorbidente mai, dove si stirano solo e soltanto le camicie e solo e soltanto quando servono, feste in Costa, cene o compleanni, che sono tanti, qui, d'estate. In questa casa, isola nell'Isola, dove si arriva con la sola andata, dove convivono diversi fusi orari, e la colazione viene servita dalle 7 alle 3 del pomeriggio, appena prima della scelta della spiaggia. Ancora un pezzo d'estate, ancora mare placido e vellutato, ancora sole. Ma prima, mi sa che farò un giro per casa e butterò alla rinfusa qualche calzino spaiato, qualche bottiglia d'acqua vuota, qualche briciola, tutto questo ordine mi fa malinconia.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...