04 agosto, 2008

Ode alla Galletteddas.

Se ne stava buono buono nello scaffale del discount. Un pacco insignificante, nessun colore sgargiante che richiamasse la benchè minima attenzione, nessuna immagine colorata e accattivante che ne invogliasse l'acquisto. Uno scatolone semivuoto, di quelli aperti malamente e un pò sbrecciati. Curiosa, agguanto ed esamino. Una scritta in corsivo Galletteddas di Fonni, Marchio Registrato. Dalla carta trasparente occhieggiano composte, in fila per una, delle cose che a chiamarle ciambelline si fa errore, e chiamarle biscotti pure, dei fiorellini di pasta frolla che sembrano discreti. Una vera donna di casa sa riconoscere al volo che cosa può valer la pena di comprare per la sua famigliola, non lo pensa anche lei? E sottoposte all'esame durissimo dei partecipanti alla mio umile desco, esse, ricevono una standing ovation. La Galletteddas è più di un biscotto, più di un pasticcino, più di qualsiasi cosa al mondo. Leggera, friabile, di quel gusto un pò limone e un pò vangilia tipico dei biscotti fatti in casa, quando i biscotti ti riescono bene, s'intende. La Galletteddas ha rubato la scena a numerosi altri biscotti, sia da colazione che da dopocena. Nel senso che da queste parti, che colazione sarà mai se non intingi la Galletteddas nel caffelatte. E che dopocena di chiacchiere tranquille sarà mai , se non tuffi la Galletteddas nel bicchierino del mirto, avendo cura di spezzarla in due e di raccogliere poi col ditino le briciole lì intorno sparpagliàtesi, che lasciarle sarebbe peccato. In qualunque modo la si intenda, Essa è da copertina, da primissima pagina, pure da web, visto che la puoi ammirare persino nel suo sito. Diavolo di un dolcetto: innocente o alcoolica, da alba o da notte fonda, da sole alto o da luna a spicchio. Mantenga!

1 commento:

Erre54 ha detto...

e i savoiardi made in sardegna ?per fortuna si trovano anche qui da noi..
Erre

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