16 settembre, 2008

Odio i fagiolini.

Sì che lo so bene, questo non è mica un blog di cucina. Io, il mio bel blog di cucina, già ce l'ho, ed è questo qua, perciò non è che stamattina ho preso frische per frasche (si dirà o me lo sono inventato?) e ho scritto nel posto sbagliato. Quel che c'è, quel che volevo comunicare alla nazione tutta, a reti unificate, come il discorso di Giovanni Leone per il primo giorno di scuola, che si guardava tutti sbadigliando alla tv nel lontano millenovecentoespingi, è che io non sopporto i fagiolini. O meglio, sì, mi piacciono, li trovo appetitosi e coreografici, versatili, si possono cucinare in tanti modi diversi e per giunta hanno pochissime calorie, e la morte loro è con la bresaola o, se non si è a dieta, con patate e pesto nelle trofie ma...è il prima che non reggo. Pulire i fagiolini è quanto di più alienante, svilente, odioso, noioso e brodoso possa mai capitare a una semi casalinga nient'affatto disperata. Tanto per cominciare non so come fare, se usare la forbice o le mani. E poi, le puntine che togli, te le ritrovi dappertutto, dentro al landino, per terra, insomma, una noia. So che come argomento non è granchè, so che forse avrei dovuto parlare di Alitalia, magari, o delle banche americane che tracollano, o del clima, dell'ambiente e di fisica quantistica. Ma in un giorno come questo, di niente di importante e di tanti pensieri, e nemmeno troppo belli per giunta, di come vedo passare le cose attorno a me, delle persone che ho care e che vedo soffrire senza poter fare niente per loro, i miei figli diventare troppo grandi e troppo presto, di questo autunno bizzarro, del già freddo che c'è, pulire i fagiolini mi sembra un argomento più che adatto. Forse, è soltanto che, intenti a mondare i fagiolini e la verdura in genere, si ha tempo per fermarsi un secondo e pensare un pò, appoggiate di sbieco al mobile della cucina, con lo scroscio dell'acqua che butta goccioline tutt'intorno, la radio sommessa e il gatto che mi guarda. pensi e pensi, ed è lì, accidenti, che lui ti frega. Bastardo d'un fagiolino.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Deve essere come dici tu, un rallentamento dovuto allo spuntar il mezzo kg di fagiolini, un rallentamento mica voluto, un tempo mica da dedicare ad un intervallo gratificante come una maschera di bellezza o due pagine del giallo che ti sta appassionando. Un intervallo che si riempie in questo caso di malinconie o ricordi, uno spazio- per quanto piccolo- che magari viene occupato anche da un dolore che eri riuscita a spingere davvero in fondo.
Soluzione: telefono incastrato tra spalla e guancia, e chiacchiere lievi con una amica. Che, naturalmente, starà compiendo la tua stessa operazione. Spuntar fagiolini per cena.
(Io li adoro conditi con aglio fresco!)
Baci da Bologna
Roberta

diamanterosa ha detto...

Ehi, mi hai beccato in diretta, praticamente! Sai che non hai affatto torto? I prossimi fagiolini li spunto in compagnia. Dimmi quando li fai. E mandami il tuo numero di telefono!:-)

Anonimo ha detto...

Io li faccio spesso, a me piacciono molto. Ti mando il numero, ti farò compagnia volentierissimo (però poi pagherai pegno quando li preparerò io, ovviamente!!!)Roberta

Elena ha detto...

Non so se odio di piu' i fagiolini o gli spinaci...

Anonimo ha detto...

Da quest'anno ho iniziato a mangiarli crudi ed effettivamente tutti questi problemi di lavarli e pulirli non ci sono più: li prendi belli teneri inizi a mangiarli dal "codino" e alla fine avanzi il picciolo. Sono molto croccanti e se sei un po nervosetta ti fanno passare tutto. ciao Manu

Gallinavecchia ha detto...

Questo odio ci accomuna. Infatti non li faccio mai ;-)

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