26 settembre, 2009

La leggenda dell'ippocastano.

Sono di una bellezza unica. A cominciare dall'albero, che ha l'aria così saggia, imponente, altissima, che a primavera si veste di fiorellini bianchi non troppo profumati, ma che sono un capolavoro di precisione architettonica, mai visti grappoli così perfetti. E' in autunno, però, che l'ippocastano dà il meglio di sè. Se cammini nel sentiero del bosco, lo senti?, ti accompagna questo suono di foglie calpestate, a metà fra un gracidìo e una risatina sommessa, e non ti fa sentire troppo sola, nè di sicuro ti perderai. E poi, quei frutti meravigliosi, che certo che non si mangiano, che scoperta, ma che servono a un'infinità di cose, mica solo per le vetrine d'autunno. Lucide e perfette, di quel marrone rasserenante che ti fa pensare a coperte e tazze di tisana fumante, alla nebbia, anche, e al fuoco del camino, il primo della stagione. Ma ora, ti svelo un segreto. Prendi uno di questi gioielli rotondi, uno che è appena caduto dall'albero con quel rumore sordo e che magari ha rotolato fino a te. Lo hai trovato lì, in mezzo ai resti di ricci schiacciati o ancora chiusi, scrigni inespugnabili a custodire un misterioso tesoro, e foglie e rametti. Ora, raccoglilo e portalo con te sempre. Ti salverà dal raffreddore, per cominciare. E dai ragni, dai funghi velenosi, dalla tosse e dalla malinconia. Ti racconterà storie fantastiche, ti svelerà i misteri del Bosco Incantato, degli elfi che vivono dentro ai tronchi degli alberi, le storie d'amore degli scoiattoli e mille e mille altre storie, che scoprirai da te. Conservalo, nella tasca del cappotto, in fondo alla borsa fra le monetine e le caramelle spiaccicate, dentro allo zaino, vicino al righello, le matite senza punta e le briciole di tante merende, sulla scrivania, accanto al piccolo cactus e alla foto delle vacanze. Il frutto dell'ippocastano è una miniera di mistero e di magia, un rito irrinunciabile di ogni autunno, un alleato prezioso, che tu ci creda o no. E guai a chiamarlo castagna amara.

7 commenti:

Marigio ha detto...

Sempre incantevole.
Buona giornata.

Erre54 ha detto...

gia' posata nella borsa e tasche

Anonimo ha detto...

che carina questa storia..io sapevo che porta fortuna e così,da tanti anni,ognuno di noi ha questo gioiello tondo sulla propria scrivania,in fondo ad una scatola,nell'armadio..ciao a presto pac.

Amelia ha detto...

Già al sicuro nella borsa e nella giacca, più una sporta di scorta, si si una sporta di castagne amorevolmente raccolte dal piccolo mostro Filippo per fare la scienza.. raccoglie in quantità industriali castagne ghiande legnetti pigne sassi e mi spiega che raccoglie la natura per fare la scienza... appuntamento tra 20anni per scoprire, forse, cosa vuol dire

cicciobella ha detto...

che bello!!!
Anche mio papà ne teneva sempre una nel fondo della sua giubba da lavoro o dei suoi pantaloni in officina....
Quanti anni........ e, così d'improvviso 1000 ricordi.
Grazie!
Cristina M.

Anonimo ha detto...

Bella descrizione, mi hai fatto sognare ad occhi aperti trasportandomi in un mondo fantastico.
Mi hanno regalato una castagna d'ippocastano perché si dice che porti fortuna. L'unica raccomandazione è di brucuarla qualora dovesse seccarsi: è vero?

LA CASA DEI NONNI ha detto...

Domani pianteremo un Ippocastano per regalarci un posto intimo dove rifugiarci ricordando una persona, un amico che non è più fisicamente accanto a noi, si è spostato direttamente nel nostro Cuore. L'Ippocastano sarà lui, Giulio. Ho trovato il tuo scritto molto bello, fatto di cose semplici come piacciono a me. Ho cercato la tua identità ma non ho trovato niente, ho stampato le tue parole e ho scritto "di Fragole infinite", le leggerò, se riuscirò, tutte. GRAZIE

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