12 ottobre, 2010

Da che parte vuoi stare.

Mi gira in testa da qualche giorno, è una bella canzone, io non ci vado pazza per Ligabue, ma so che le sue canzoni fanno innamorare, di loro, dico, che le canti per giorni e giorni, sono un pò tutte uguali, ma forse, proprio per questo sono belle. Che bel sole d'ottobre spunta piano di là dalla collina, che bel profumo, che bel niente tutto intorno, e quante cose, quante storie devo scrivere, ci sarà una sorpresa il primo dicembre, come l'anno scorso, del resto, e allora sono qui che penso e penso, inventare storie  non è mica così facile, è bello sì, perchè ci puoi mettere dentro tutto quello che vuoi, personaggi ed interpreti, anche se alla Holden mi avevano detto che non ero tanto brava coi personaggi, che mi dilungavo troppo, troppe caratteristiche, troppi aggettivi, una menata, perciò. Sto dalla parte di chi va piano, di chi fa le cose per puro piacere, di chi si inventa ogni giorno un sogno nuovo da tenere lì, e quando saranno troppi, lo scuoterò fuori nel prato, li guarderò volare via, ma non mi importerà, perchè ne avrò già almeno tre da rimettere dentro. Sto dalla parte delle cose semplici, della normalità, mi tengo alla larga dalle persone pesanti e che opprimono, e che mi mettono di cattivo umore, ce ne sono un sacco, non ci vuole uno scienziato a capirlo, ma forse uno bravo può aiutare, e allora ok. Sto dalla parte delle cose mie, di questa casa che amo, perfino il suo disordine, la polvere sotto i letti, le fodere dei divani un pò consunte, il pavimento rigato, perchè tutto questo la rende unica nel suo genere, una bolla di pace dentro una confusione cosmica, un'isola bella, un abbraccio costante. Sto dalla parte di chi ci abita, sono pronta a sbranare chi fa loro del male o anche soltanto chi li ferisce, in qualche modo. E infine, sto dalla parte mia, tifo per me, sono giorni che forse ho capito quale è la mia parte e da che parte devo andare per trovarmi, è un concetto complicato e che non riesco a spiegare, ma che ho ben chiaro in mente e l'ho scoperto da poco, non so come e non so l'attimo esatto, ma lo so, io lo so, e allora che continuino questi bei giorni di pace e di sottile allegria, le foglie rosse e il sentirsi a posto, la me di sempre, la me che ero, sto da questa parte, che è la mia, perchè  son le cose imperfette che fanno la meraviglia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

brava Laura!bei pensieri,bei giorni pieni di questo sole pallidino,che però visto al telescopio,è grande,rosso e sempre in subbuglio !Bei giorni pieni di cielo un pò bigio al mattino e di aria frizzantina!
forse che quest'aria così freschina ci fa vedere meglio le cose??mah!!!!
Tifiamo per noi!!!l'amica del villaggio.

Knitaly ha detto...

Proprio così!

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...