03 dicembre, 2010

Stropicciata.

Che non è proprio stare male male. Conosco bene, quando si sta male male, detto due volte, che una sola non basta. Ecco, no, non sto male. Stropicciata, sì, appallottolata, hai sbagliato e strappi il foglio e ne fai una palla e lo butti lontano. Ho i vetri sporchi, a guardar fuori si vede benissimo, ma non è stagione di lavare i vetri, se ce n'è una, chi viene a vedere se son sporchi da fuori, se piove e nevica è tempo sprecato, lavoro sprecato. Ieri ho camminato così tanto che mi faceva male la testa, ho fatto un calcolo sulla cartina, sembrano 8 km o giù di lì, magari sono molti di meno ma ci ho messo più di un'ora ad arrivare da lei da casa di mia madre, nel viali, sul corso senza nemmeno guardare le vetrine, non ci sono vetrine in quella parte di città, sono case e palazzi e scuole occupate, Picchetto al Santorre, me la ricordo bene questa scritta, ci passavo davanti con l'autobus e c'è stata un sacco di anni, prima che la cancellasse una mano i vernice. Ho camminato e camminato, lo faccio sempre quando voglio trovare qualcosa che non so, quando mi sento un pò persa, quando tutto gira al contrario di come deve, di come sa, da sotto in sù, da sinistra a destra, a rovescio, quando si inceppa come la cerniera del vestito nero, o del Moncler, mi ci rimane sempre in mezzo la sciarpa. Io odio le cerniere, mi dà noia il loro incastro, tutti i dentini in fila, insignificanti se presi uno ad uno,  la loro precisione millimetrica, che basta un niente e non sale o non scende, possiedo solo pantaloni con la cerniera di fianco, così non le vedo, faccio uno sforzo per le felpe che ce l'hanno davanti, odio di cuore quelle doppie, che si aprono anche da sotto. Non so cucire le cerniere, non le so attaccarle negli astucci che faccio alla Princi, le dò a Noemi che cuce così bene, io nemmeno mi ci metto. Il mio odio per le cerniere, anche a vederle, dovrà essere esaminato da uno bravo, ma scatterebbe il ricovero immediato se raccontassi che cammino nel gelo fino a quando il gelo non lo sento nemmeno più, che le cerniere mi danno angoscia e mi fanno diventare cattiva,  e che ci sono giorni come questo che mi sento appallottolata come un foglio sbagliato, strappato e accartocciato, lanciato verso il cestino e caduto di fuori, perchè chi l'ha buttato non aveva nemmeno tanta mira.

5 commenti:

emmafassio ha detto...

Ti abbraccio forte forte:):) con tutto il mio affetto:):) grande grande:):)

gra ha detto...

se ti può interessare, anch'io ODIO le cerniere.
ti abbraccio.
^-^

marzipan ha detto...

Eppure alle volte bisogna mettersi lì a ricucirle, a blandirle, convincerle quando non ne vogliono sapere di riaprirsi, a sfilare pazientemente un po' tirando, un po' forzando, il lembo che si è incastrato. Nessuno ama le cerniere, tranne chi le fabbrica.

Gallinavecchia ha detto...

Ti abbraccio stretta :)

Stefania ha detto...

Accidenti!!!!!!! E' proprio così che mi sento oggi, come tu hai descritto così bene! Io non so esprimermi bene come te, non sono capace di trasformare i miei stati d'animo in parole, nero su bianco, come te. Tu ci riesci benissimo, anche in altri post il tuo stato d'animo era il mio, chissà cosa succede a noi donne, a me e a te, in questa stagione della vita, boh?!?
Mi auguro che oggi i tuoi vetri siano un pò più puliti di ieri, magari è uscito un pò di sole oppure qualcuno ha raccolto da terra il foglio strappato e accartocciato e oggi sei un pò meno stropicciata...

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...