26 giugno, 2011

Cincischio.

Giorni. Giorni e sere. E pomeriggi. E giorni interi, composti da mattine, pomeriggi e sere. E giorni invece che non sai nemmeno da che parte cominciano e dove finiscono, beh, quello sì,  finiscono che svieni nel letto e nemmeno ti sei lavata i denti, alla fine e non riesci a dormire se non ti lavi i denti e non hai nemmeno voglia di rialzarti perchè a lavarsi i denti il sonno passa, ma dai, che lo sapevi anche tu. Infine, è vacanza, passata in città, almeno fino verso la fine del mese, forse, è tutto così, bello e improvvisato, non ho voglia di programmi e  questo rende liberi e leggeri, si partirà, certo ma non si sa quando e nemmeno in quanti, chi prima, chi dopo, certo è che quest'anno l'Isola si farà in lungo e in largo, più in lungo che in largo, in una parte di Isola che non si conosce, vedremo. Il sole è luminoso e chiaro, il sole di fine giugno che scotta ed asciuga, ed è bello osservarlo da qui, le spighe del grano che hanno già tagliato, perfino la fioritura massima delle rose. Io cincischio. Leggo, mi agito, ricopro barattoli, faccio progetti, invento, e pensopensopenso che mi fa male al cuore e allo stomaco, forse anche al cervello. Mi piace il verde verdissimo del pratino e i fiori caduti del gelsomino, mi piace il clima vacanziero che ha la mia casa in momenti come questi, solo i due Grandi han da studiare ancora, gli ultimi due sono liberissimi e ciarlieri, i libri delle scuole medie già ammonticchiati da qualche parte per essere testè eliminati, pic nic al fiume del Liceale, Amiche from Australia in visita pastorale, grigliate in terrazzo, tonnellate di focaccine sfornate con rara maestria. Ma cincischio. Ho come il freno a mano tirato, qualcuno mi ha legato al ciliegio con una corda invisibile e non riesco a liberarmi e forse nemmeno ci provo. Ho le scarpe incollate al pavimento, ho tacchi 15 che non mi permettono di camminare sulla ghiaia, ho i polsi incrociati col nastro adesivo, uno zaino pieno di sassi, gambe a mollo in un torrente impetuoso e non vado nè avanti nè indietro, sabbie mobili e acqua bassa, ma dove vado, dove andrò. Cincischio. Dovrò imparare a scegliere con cura i pensieri da pensare, così come si scelgono i film al cinema, con la sola differenza che all' uscita non puoi dire Che Cazzata, i pensieri che hai sono strane creature, si offendono se non stai a pensarli, anche se ci stai male, ma male, a loro non importa granchè. E si ribellano facendosi trovare sempre lì, facendosi pensare anche se non vuoi, e si ribellano, colla sul pavimento, sabbie mobili, una corda invisibile legata al ciliegio.
Tumblr: Sunshine&Pearls

1 commento:

Anonimo ha detto...

anch'io cincischio.... le scuole finite, è vacanza, si può far utto quello che si vuole o no?
ti penso tanto!
CristinaM

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