20 giugno, 2011

Polvere.

Non so più come chiamarla, non so da dove viene, non so nemmeno dove va. Non so il motivo, il senso, il sentimento, la questione. Non so il percorso, il sentiero, nè per arrivarci nè per scappare via, sottrarmi a questo gioco assurdo dove vince sempre lei, comesichiama, dove non è che hai paura, non è che hai l'ansia ma hai tutto insieme, tutto mescolato, fradicio, impastato a te, e ti scuoti e ci provi almeno ma niente, ne sei ricoperta, e prova a scrollartela di dosso e non serve, non ancora, non sei ancora riuscita a trovare una scopa così buona per spazzarla via, ecco, è polvere, sottile, sottilissima, si insinua infingarda tra le tue lenzuola, in frigorifero, nella libreria, sul divano, ovunque, ti blocca e ti agita, è così strano quel che fa, non sai mai dire quando è arrivata, un attimo fa non c'era, l'hai trovata senza cercarla, come il tuo anello quella volta, quando apri un cassetto e trovi una cosa che credevi persa per sempre, ma guarda un pò, era qui. E'polvere, sì, a ricoprirti il cuore, a rendere tutto difficile, ma come, ieri stavo così bene, ho dormito come un sasso e adesso eccomi qui a tremare un pochino, a cercare di fare mille cose che devo fare e non averne animo di farne nessuna, nessuna, nessuna se non star qui a guardare fuori, ok, mi farò una doccia fredda e dopo starò meglio, ci si dice sempre così, ma questa cosa sottile non è che si stacca così facilmente, non sei caduta nel fango e lavandoti torni come nuova, non è così, ci vorrebbe un modo, ci sarà pure un modo, per capire  cos'è, per non stare così, l'ho chiamata in mille modi, chiodi, zucchero a velo, sassi e rocce e onde e vento forte ma nessuno di questi sembra piacerle, mi sta attaccata, appiccicata come le etichette della marmellata che fatichi a staccare e rimane sempre la colla, la polvere si infila, inutile nasconderla sotto il tappeto, ti troverà, la troverai, e starai ancora così le mille altre vote che verrà a trovarti, che credevi passata e invece no, che credevi di aver perso e invece no, che credevi di aver seminato correndo a zig zag , lei il sentiero lo conosce benissimo, anche se non sa da dove viene e nemmeno dove va.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Come ti capisco! Invidio molto quelli che non hanno mai provato questa "viscida" sensazione. Ciao. Angela

marzipan_28 ha detto...

Ce l'abbiamo un po' tutte, questa cosa orrenda che ti strappa al dormiveglia proprio mentre stavi per addormentarti di un sonno provvidenziale e invece no, un pensiero sadico, come una fitta, e poi via, tutta la giostra e arriva la sudarella e di dormire non se ne parla, accendi la luce, bevi, provi a leggere ma lei non molla e fai il corpo a corpo per un'ora, due, finche stremata non scivoli in uno svenimento che nemmeno per sbaglio puoi chiamare sonno e il giorno dopo, anzi già oggi, ti senti uno straccio.

Lilla ha detto...

Lo so che non è d'aiuto, ma lo sai -sì- che non sei sola?
In tanti/e proviamo questa maledetta sensazione, che ti rende così fragile e così diversa da tutti "gli altri" che, l'ansia, non sanno cos'è e, per quanto tu possa descrivergliela, non possono capirla.
Anche a me viene, mi atterrisce, poi mi lascia spossata e arrabbiata e "ma non poteva mica venirmi la gastrite?!".
Un abbraccio grande, ti seguo sempre.
Lilla

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