01 giugno, 2011

Ma come.


Ma come. Non doveva essere giugno, la falce in pugno? Non si doveva scegliere dall'armadio l'outfit più consono, sì perchè adesso, con questa invasione di fescion blogger che dà alla testa, non ci si chiede più CosaTiMetti, ma Quale.Outfit.Indossi, cerchiamo di impararle le cose, eccheccavolo. Comunque, l'outfit doveva essere in bilico tra una camiciola scollacciata e un vestitino a balze di pizzo e rose, che detto così fa torta di matrimonio ma che è l'ultimo delizioso e scellerato arrivo nel mio armadio. E invece, quello che mi viene meglio mettere, o a farmi restare addosso guardando di fuori, è il pigiama. Qui piove e piove,ripiove e strapiove. La biancheria è stata miseramente dimenticata fuori, ed ora è lì, mesta, che mi guarda dall'Abiurato Stendino, senti, bella, io sono ancora in pigiama, mica posso rischiare la polmonite per venirti a ritirare, tanto, bagnata sei e bagnata rimani, vorrà dire che un altro giretto in lavatrice nessuno te lo leverà, ma adesso resti lì, bambina, non ho alcuna intenzione. E' il primo giugno e, nella fattispecie,  si sarebbe dovuto  studiare il caso di un picnic a casa della mia Amica delle Provette, forse un aperitivo, forse una merenda, di quelle da fare così, come dice lei, CheSiMangiaLaQualunque, dal dolce al salato senza soluzione di continuità, dove ognuno porta qualcosa e si chiacchiera e si sta zitti e si guarda lontano, beati. Un bellissimo niente, invece.
 Si cerca di dare un senso a tutto quanto, i figlioli ci son tutti, almeno a pernottare, che con feste e inaugurazioni e aperitivi e cose del genere, si sa in quanti si dorme ma i coperti, signora mia, son sempre un mistero della fede. Nel frattempo, io mi aggiro per casa in sollucchero, canticchiando. I lavori alla Sede di Cuore di Maglia procedono a velocità supersonica e tra pochissimi giorni dovrò solo decidere con aria pensosa che fiori mettere nei vasi, se tulipani bianchi o roselline selvatiche, per dire. E.sa.ge.ra.ta. In più, stanotte a mezzanotte è uscito il Summer Lace, che già nel mondo intero se lo stan strappando di mano, ultima creazione del trinomio Brenna/Fassio/Giudice, che non ce ne bastavano due, ne abbiamo aggiunta una terza, così, per non farci mancare nulla.
E sempre nel frattempo, deciderò cosa fare di me nelle prossime ore. Accantonate velleità marine/montane/lacustri/fluviali, mi sa che mi dedicherò con grande impegno all'ozio beato, ho almeno mille cose belle che potrei fare senza spostarmi di un solo centimetro, ho un libro, dei progetti, e persino un'idea cui lavoro da qualche giorno...
Piove che metà basta, ma a me, alla fine, ma che me ne può importare mai.


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