Avvertenza: questo non è un post da postribolo, nè per maniaci sparsi sul web, niente di niente. E' semplicemente una storia vera, accaduta ai giorni nostri, lassù, nella Casa in Collina. Personaggi ed interpreti. Uno solo, io. Anzi no, due: io e un reggiseno. Non c'è nulla di torbido in questa storia e chi si aspetta cose turche ne verrà prontamente deluso, è una storia insulsa, alla fine, ma ha dell'inimmaginabile. Ora, accade giorni addietro che, uscendo un prezioso reggiseno dalla lavatrice, dove lo lavo con amorevole cura, ciclo stradelicatissimo, supercashmere slow motion, sapone di Marsiglia misto a champagne, noto con lieve disappunto ("Azz!") che i gancetti dell'indumento si sono, come dire, schiacciati, svalvolati, piegati su se stessi, non so come come abbia potuto succedere ma è la realtà dei fatti, vostro Onore. Inservibile l'indumento tanto amato. A prescindere dal fatto che ultimamente, le mie Amiche ed io ci sia convertite alla legge del Non Si Butta Niente, e ci scambiamo volentieri trolley strapieni di vestiti, dalle figliole cresciute a quelle ancora che devono crescere, dai figlioli grandi a chi i figlioli ce li ha più piccini, da un pantalone che mi ha stancato a chi invece ci piace un sacco, le ballerine che fanno male a te a me invece stanno un amore, e via così. Pratica molto diffusa negli USA, qui non è ancora così famosa ma mi sa che ci diventerà, giocoforza, eppoi le mie Amiche ed io siam troppo avanti, questo si sa. Ma torniamo a Lui, il Reggiseno Sgancettato. Che fare? Di buttarlo non se ne parla proprio, fa ancora il suo più che onorabile servizio, eccome se lo fa, intendo, e così sono stata folgorata dalla soluzione.
Mi reco baldanzosa nella merceria più vecchia della città, quella che vende ancora le cerniere RiRi, per intenderci, che erano quelle che mi metteva mia mamma negli astucci che facevo coi jeans rovinati o all'uncinetto alle scuole medie.
Mi reco baldanzosa nella merceria più vecchia della città, quella che vende ancora le cerniere RiRi, per intenderci, che erano quelle che mi metteva mia mamma negli astucci che facevo coi jeans rovinati o all'uncinetto alle scuole medie.
La merceria è un posto strano, ci trovi le cose più malinconiche del mondo, l'elastico delle mutande, per esempio, giuro di aver assistito alla vendita di 1 metro di pizzo per sottoveste, non so se mi spiego In questa merceria, pieno centro storico, anzi, ex ghetto di questa città, c'è una parete piena di bottoni che fa perdere la testa, e i cassettini di legno e una serie ci cosucce che ti fan sentire al 24 ottobre del 1950. Arrivo con il corpo del reato, Devo Aggiustarlo, E' Possibile? E qui, la meraviglia. La signora della merceria estrae dal bancone un cassetto pieno di delizie, gancetti di varie misure, e anche appositi anelli per infilarceli, in tre colori soltanto, nero, bianco e beige, fine della storia e poi ancora quegli aggeggi per il reggicalze, da attaccare alla guepiére, signora mia, quando proprio si vuole attaccare al lampadario, per dire. Costo dell'operazione euro 1. E io che non so cucire mi sono cimentata e voilà, il Prezioso Reggiseno ha i suoi bei gancetti nuovissimi. E io mi sento tanto un donnino anni 50, di quelle parsimoniose e timorate di Dio, che hanno una ricetta segreta e si fanno la messimpiega coi bigodini. Però, son contenta. Primo perchè mai avrei immaginato che un reggiseno potesse avere dei pezzi di ricambio, e secondo perchè sono riuscita a cucirlo, che per me è una vera conquista. E si calmino gli animi dei pettegoli, degli assatanati e dei poveri di spirito: a casa mia, nemmeno ce l'ho, il lampadario!
4 commenti:
Quanta saggezza, ed operosità.....
Ebbrava Laura, siamo tutte con te!
Macchè anonimo d'Egitto, sono io medesima l'autrice del precedente post!
Il fatto di poter aggiustare qualcosa che si pensava perduto da una grossa soddisfazione, io l'ho avuta quando ho scoperto che vendono anche le spalline dei reggiseni, che di solito sono le prime che cedono, facendo diventare un costoso reggiseno (ma non per vezzo , ma per taglia abbondante di "davanzale" ), una cosa inutilizzabile. Una scoperta fantastica
Che donna! Complimenti! Io nemmeno credevo che in quei posti un pò retrò quali sono le mercerie, potessero risolvere facilmente il tutto. Con la modica somma di 1 euro! Cioè... Oggi come oggi con 1 euro non compri manco un pacchetto di caramelle... Complimenti per l'ironia e la freschezza del tuo blog. Mi chiamo Alessandra e ti invito a dare un'occhiata al mio blog. Il link è http://paneculturaefantasia.blogspot.com
Ti aspetto :)
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