Così mi hanno apostrofato, ieri sera, le mie Amiche di Là. E non era un invito, anzi, una specie di rammarico, Perchè Scrivi Meno? ecco, il senso era più o meno così. E' vero, scrivo poco, scrivo niente, questa strana estate in città mi sorprende e mi impigrisce, non che non abbia cose da raccontare ma forse anche i miei pensieri si stanno prendendo una vacanza, in questi giorni di sole, di colazioni in terrazza, di amiche, di prove di figlia unica, di grandi letture, di knittaggi compulsivi e di poco altro. Si riscoprono così gli aperitivi al bar del vicolo, lunghissssssssimi, lentisssssssssimi, in una città quasi deserta, eppure, tutte le mie Amiche di Qui sono ancora qui, appunto, e ieri al knit del giovedì c'eravamo quasi tutte, Afef assente giustificata, ma le altre tutte. Sono giorni che di cucinare non se ne ha voglia, niente che non sia una bella insalata greca o al massimo una frittata superlativa. Anche da questo ci si prende una pausa di riflessione, giorni sabbatici, un pò alla moviola, non saprei dire come. Ma di sciocchezze, mi aiuti a dire, ne so a manciate, ieri la mia amica Lulu mi chiedeva lumi, è confortante sapere che per le cazzate più cazzate, e mi si perdoni il termine dacchè non ve n'è un altro più appropriato, confortante è sapere che si chieda alla scrivente non già questioni attineni a bosoni e neutrini, ma ad esempio quale colore di smalto, se la zeppa va di sughero o se quest'inverno sarà l'inverno dei loafer.
Così si chiacchierava mollemente ier sera, intorno alle 21, ciondolando per una bella città tiepida, a fare un pò i turisti, che gli stranieri in realtà non eravamo noi, ma il fascino del giardino di Palazzo Ghilini ha conquistato anche me che ci ho stazionato davanti 3 anni aspettando la Princi che uscisse dal Conservatorio e non ci sono mai entrata, per dire.
Che strana estate questa qua. Dal mare arrivano notizie frammentarie e confuse ma si sa che i figlioli colà sistemati si divertono un sacco tra feste in spiaggia e transumanze. Il numero dei coperti non è noto, ma è lì il suo bello.
Per il resto, si hanno molti programmi per i week end a venire. Una raccolta di mirtilli, per cominciare, e un giro in montagna, stavolta con le calzature adatte dacchè tutti ricordano perfettamente di quella volta che un buonuomo dovette prestarmi un paio di scarpe consone, essendomi io recata colà con due zeppe grigio perla che erano un amore. La fine di luglio in collina è densa di avvenimenti, si raccolgono le ultime albicocche del frutteto, ci si bea della straordinaria fioritura delle ortensie, si fanno scialli a una velocità indicibile, si legge al fresco sul divano, si pensa poco, e quel poco è già abbastanza.
Ogni tanto ci si chiede se tanta pigrizia, se tanta lentezza, se tanta beata indolenza possano in qualche modo nuocere, se ci si rifugia in cose consolidate e conosciute per scansare una volta per tutte i pensieri improvvisi, le fatalità, i mille dubbi dell'esistenza, la profezia Maya, le grane solite, la gente pesante cui si è diventati insofferenti, l'ignoranza cui si è da sempre intolleranti, le cose di tutti i giorni. La risposta arriva dalla porta, un'Amica di QuiQui, inteso come villaggio dove vivo, che ti suona il campanello Passavo di Qui. Allora, scopri che le cose belle del mondo sono davvero una quantità, che è del tutto inutile e financo dannoso stare lì a macerarsi l'anima con i Forse, con i Magari e con i Passati Remoti. Il mondo va per conto suo, le genti anche, e allora va bene così, e scusatemi tanto ma vado di fretta, ho giusto uno scialle color vinaccia che mi aspetta impaziente sui miei ferri circolari, ho una quantità di fanciulle che dorme in qualche stanza nella casa, ho ricette coi mirtilli da trovare e sperimentare. E ho uno smalto color del cielo, un libro che mi sta conquistando pagina dopo pagina, loafer sì, ma per ora quoto quel sughero arancione, Lulu. L'estate non è una stagione: è uno stato dell'anima.
4 commenti:
Ti leggo sempre volentieri...
questa volta -se possibile- ancor di più!
Con quest'afa di oggi... "mollemente" ti saluto...
Ecco, adesso sono contenta. E' sempre una gioia e un piacere leggerti, dopo mi sento ... meglio.
Mi auguro che questa "lenta estate" continui per te ad essere bellissima!!!!!
Un abbraccio forte forte.
Renata - Trento.
Estate cittadina, estate africana, con breci interruzioni marinare. Con un piede fuori dalla porta e uno smalto blu indaco ti mando un saluto dalla mia città.
Pensavo anch'io quel che le tue amiche ti hanno detto, e ti leggo volenteri, tanto dopo ci vediamo!
E voto per le zeppe, le pantofole anche se preziose non mi ispirano!
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