29 ottobre, 2012

Le somme.

Si diceva arrivasse il diluvio, che scendesse dal cielo questo mondo e quell'altro, che avrebbe piovuto per giorni e giorni. Invece un bel niente, vento sì, qualche goccia, niente di che. Ci vuole altro per chiamarlo diluvio. La settimana corta, quella che inizia il lunedì e poi c'è già una festa a metà, anche se proprio festa non è, ma ci regala un ritmo lento, quel che serve a raccogliere le idee, a fermarsi, a riflettere. Rifletto sì, penso e penso e alla fine mi fanno male gli occhi da tanto pensare, e mi frigge la testa e un pò mi arrabbio e un pò mi intristisco e poi mi dico che forse con un bel vaffanculo si potrebbe risolvere tutto e allora non mi intristirei e nemmeno mi arrabbierei che non so quale è peggio delle due, se la rabbia o la tristezza, che rabbia + tristezza, uguale, riga, fa delusione, è una somma fin troppo facile, la so fare perfino io che coi numeri non c'entro niente e infatti non sono numeri ma sentimenti e nemmeno con quelli sono brava, li rovescio, li spreco qualche volta, soprattutto l'entusiasmo, la voglia di fare delle cose, esagero, lo so, ma è così che dicono le mie istruzioni, ma chi l'ha detto poi. E' sole regalato, il lunedì mattina è pronto per essere scartato, con gli avanzi del week end sparsi un pò dovunque, la quantità di coperte sul divano la dice lunga su quanti fossimo ieri a guardare un film alla tv, c'era un vento freddo fuori e dentro il thè fumante e gli avanzi della torta di Michela e tutti rintanati sotto le copertine, quelle piccole da divano che servono per uno soltanto e che se ci vuoi stare in due ti devi per forza abbracciare, è questo il bello delle copertine che lasci sul divano, solo che se si è in mille ce ne sono una quantità poi, al lunedì mattina, da ripiegare e riporre. Lascio che la luce di fuori entri nelle mie stanze, anche quelle più nascoste, lascio che questo freddo frizzante e in un certo senso atteso, corrobori e dia vigore a tutto quello che incontra, passi fra le tende e atterri sul divano, a far le somme non sono brava, perciò cancello, ci tiro una riga e ne faccio un'altra, una mela + due mele fa tre mele, oppure calma + pace, vediamo se mi viene.

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