29 aprile, 2013

La Mappa dei Glicini.


Qualcuno dovrebbe stilarla, prima o poi.
Una cartina dove trovarli, intendo. Anche se forse è così bello trovarli all'improvviso, guarda laggiù, un glicine.
Il glicine fiorisce all'improvviso, non dà il tempo di abituarsi alla sua presenza, un giorno è verde e il giorno dopo esplode, in tutta la sua aristocratica bellezza, pur essendo un fiore tanto semplice, fuori moda, oramai raro.
Il glicine è uno di quei fiori che amo da sempre,  ho avuto una casa con una cascata di fiori che adoravo, così come adoravo la casa e tutto quello che ci era successo dentro, ma le case sono di mattoni, come dice il mio Sposo, e non va bene affezionarsi così tanto, son le persone che fanno le case e non il contrario, è vero, ma metterlo in pratica non è così semplice.

Vedere un glicine è per me una gioia per gli occhi e per l'anima.
Amo il suo colore, la composizione complicatissima dei suoi fiori, il suo profumo di buono e di bello e di sicuro, non so.
La mia personalissima Mappa dei Glicini inizia in fondo alla Strada Lunga che porta a casa mia, dove una siepe magnifica stamattina mi ha dato il buongiorno, un'infilata di grappoli umidi e lucenti, incuranti della pioggia, ancora più viola contro il cielo grigiastro e triste di oggi.

Prosegue poi, lungo tutte le case vecchie dello stradone, anche su quelle diroccate e abbandonate, testimone di una cura antica, il glicine davanti casa doveva essere una cosa di moda nelle case di campagna degli anni 30 o giù di lì. Forse anche prima. E in città, ancora glicine, lungo il muro in fondo al Viale, e ancora e ancora.

Dura poco, il glicine.
Perciò mi riempio gli occhi ora, per averne quando sarà sfiorito, quando i petali saranno lungo il marciapiede o sul prato, quando un temporale avrà scosso i grappoli e non ci saranno fiori, non più, ma solo foglie verdissime e tronco e rami.

La mia Mappa dei Glicini ne ha qualcuno più importante, che rimane attaccato a me dovessero passare mille anni, se chiudo gli occhi sento il ronzare dei calabroni, il sole forte e uno dei miei figli che cammina appena, mentre un altro impara lo scivolo e un altro ancora lancia sassolini nella fontana.
E poi ho questo, improvviso e insperato, un glicine speciale che avrà fiori solo quest'anno, mi sa e che nessuno sapeva ci fosse.

La Mappa dei Glicini non è una cartina o un disegno.
La Mappa dei Glicini si tiene col cuore.
Da lì, nessuno al mondo mai te la potrà portare via.

4 commenti:

dtdc ha detto...

bellissima questa suggestione...
io ho un glicine nel cuore, è quello che c'era nel giradino della mia scuola elementare...ero affascinato da questa cascata d'azzurro e violetto e mi spiaceva della sua breve fioritura.
credo che ognuno abbia il suo glicine nel cuore.
ciao!

Vania ha detto...

...uhh..guarda chi trovo...qui sopra..
...scusa la divagazione...

sempre bello leggerti:)

ciaoo Vania:)

marzipan_28 ha detto...

Qui i glicini stanno già sfiorendo, fa troppo caldo. Il mio è un bersò che si arrampica a coprire una scalinata a esse, in una villa pubblica tanto bella quanto trascurata. Ma ce ne sono tanti, strepitosamente belli, qui in giro.

alda ha detto...

Anche noi abbiamo una personale mappa incomprensibile ai non addetti.Solo io so che quando lui dice:" E' esploso quello di S.Ilario" non si riferisce a un attacco dinamitardo ma al glicine che fiorendo segna l'inizio della primavera! Un giorno a momenti ci rissiamo con una signora che disse:"Odio il glicine perchè sporca" !!!!!!!!Non sa cosa ha rischiato!Baci Alda.

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