Mi succede sempre.
Con le fragole, con l'uva, perfino con i cachi, quell'unica volta che li compro.
Li schiaccio, li ammacco, non che siano da buttare certo che no, ma son brutti da vedere, è regola aurea che nel carrello, ci finisca sopra la bottiglia dell'ammorbidente, quello da due litri, pesantissimo, o ci plani sopra il barattolo della marmellata. E schiaccio tutto.
I miei pensieri di questi giorni sono così.
Non brutti, non tristi ma nemmeno belli, nemmeno allegri, nemmeno lucidi, nemmeno brillanti, non so.
Quando ho pensieri ammaccati di solito mi faccio un thè.
O un giro in collina.
O un maglione.
I pensieri ammaccati sono quelli che ti ritrovi intasca come certi scontrini accartocciati, come i punti dell'Esselunga che non valgono più, come le carte delle caramelle, o i TicTac scivolati fuori dall'astuccio.
Non ti fanno del male, questo no, ma ti danno un'aria pensosa, non felice, non niente. Ammaccata, pure tu.
I pensieri ammaccati si combattono con poco sforzo, non ci sono grandi complicati passaggi a seguire, basta far finta di niente e passano da soli, come il raffreddore, un lavoro inutile cercare di scacciarli, inutile come asciugare i piatti e spalare la neve.
Ho pensieri ammaccati da qualche giorno e ho fatto barili di thè, qualche giro in collina e ho inziato un maglione di un verde che è un amore.
Li ritrovo ogni volta che mi fermo a pensare, ogni volta che qualcosa prende il giro contrario di quello che dovrebbe essere il suo giro, ogni volta che cerco e mi applico e mi danno l'anima e il cuore, quando so bene che non serve a niente.
I pensieri ammaccati sono sempre lì.
E li ritrovo ogni volta, dentro al sacchetto dell'uva e mai, mai, mai che, dentro il carrello, la bottiglia dell'ammorbidente caschi da un' altra parte.
2 commenti:
E' stato un vero piacere leggere questo post! Grazie!
Facci un frullatino ,come con la frutta un po' schiacciata del carrello! Ci aggiungi un'ideina di zucchero,una spruzzatina di liquorino e voilà pensieri come nuovi!Leggeri leggeri...Baci Alda.
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