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Non lo so perchè, stasera vale tutto. E' primavera, non la è, e chi può dirlo, chi lo sa, chi si arroga il diritto di decidere, giro senza calze da settimane, è un classico ormai, e dal senzacalze non si torna indietro, no.
Non lo so perchè, stasera vale tutto. E' primavera, non la è, e chi può dirlo, chi lo sa, chi si arroga il diritto di decidere, giro senza calze da settimane, è un classico ormai, e dal senzacalze non si torna indietro, no.
Come da molte altre cose.
Stasera che niente è bello in tv, nè film nè serie degne, nè libri, in realtà, sere che si ha solo voglia di frivolo e di leggero, financo un pò cretino, ho riso con un'amica nel telefono, Non Ti Ho Insegnato Niente, forse no.
Avrei voglia di un ballo e di una festa. Non per forza tutt'e due, E un abito di tulle e dei sandali pieni di brilli e tutti tempestati di pietre preziose, d'oro e d'argento, che valgon cinquecento.
Ho voglia di una musica bella, non importa nemmeno se non c'è, la faccio io, a bocca chiusa, senza sapere le parole, na na na, za za za, viene ben uguale.
Girerei su me stessa fino a veder tutto intorno a me girare, girare forte, e ridere, anche, che bello è ridere forte e senza motivo, un pò da sbronza, per una cosa che hai detto o fatto e qualcuno che dice Che Cretina, ma te lo dice con dolcezza, e allora si autorizza.
E poi vorrei un mazzolino di viole, di quelle che avevo nel Pratino e nell'aiuola delle rose, devo andarle a cercare anche qui, chi l'ha detto che le viole non crescono in città, le cercherò, sono sicura di trovarle, da qualche parte.
Regina del Nulla, dei Castelli senza Senso, Principessa delle Sciocchezze e dell'Ansia Stupida, Dea del Vento ma non quello teso del mare, quel vento gramo che rovina tutto, che sradica gli alberi e fa cadere i cartelloni e riempie le strade di cartacce e polvere.
Stasera volo fuori da questa finestra senza tende, ancora, perchè ancora non ho deciso se le voglio oppure no, è bello guardare fuori, puoi avere il cielo sempre lì, se ti sporgi un pochino puoi perfino toccarlo. Stasera volo via, raggiungo un posto incantato su una collina, e no che non è un castello ma un casolare abbandonato, dove qualcuno ha acceso tre candele, spazzato il salone, messo una rosa in una brocca sbeccata e mi canta una canzone.
Io scendo dalla bici,l'appoggio a un albero senza combinazione, mi liscio l'abito di tulle con le mani e faccio attenzione a non scivolare coi sandali che brillano nella semioscurità del sentiero. Non ho paura, non ho mai paura a entrare nelle case abbandonate e stasera qui c'è una festa.
Ho una coroncina di viole e gli occhi che ridono, ballerò fino a tardi, finchè mi girerà la testa, e mi sentirò felice e perfetta, fino a quando nella vita avrò voglia di inventarmi feste per non pensare, di immaginare abiti di tulle soffice che danzano con me, sandali che luccicano e coroncine di viole, quelle viole, dell'aiuola in città, che domani vado a cercare e sarà l'unica cosa che di questo sogno, mi resterà.
2 commenti:
Ma che bel modo hai di raccontare il tuo mondo. Mi fa piacere averti incontrata così per caso. Ti seguirò🤗
Great post. Thanks so much for sharing!
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