E' un disegno lieve. Di quelli che i bambini fanno quando un pò si annoiano, eppure era un compito delle vacanze, disegna il Natale, la neve, l'inverno. Non è mica tanto facile. Io avrei fatto un albero verde, un pino gigante, senza disegnarlo prima, solo col pastello, così. E sotto, tanti pacchetti coi nastri d'oro, un orsacchiotto seduto di sghimbescio, col fiocco al collo, forse un monopattino. Lei, no. Lei ha disegnato la neve. Lei ha fatto una stella grande al centro. Una stella di ghiaccio, sembra, e bianca e un pò azzurrina, perfetta nella sua imprecisione, mai vista una stella con 8 punte, esiste solo per Lei. E poi fiocchi, tanti, fiocchi e stelline vere, di quelle che fai senza mai togliere la matita dal foglio, gliel'ho insegnato io, era piccolissima, un pomeriggio di pioggia, mentre i suoi fratelli alle elementari facevano i compiti e così anche Lei. Com'è il tuo mondo, bambina di zucchero, dove si mescolano senza ordine Piccole Donne e Msn, l'astuccio all'uncinetto e la ricerca su Wikipedia, mica con l'enciclopedia a volumi grossi, da prendere con la sedia sullo scaffale più alto del salone, da sfogliare con religiosa attenziosa, che guai a rovinarla. Come sono i tuoi pensieri, che ieri sera piangevi un pochino sul divano, Non So Perchè Mamma, e io lì a cercare le parole giuste, succede, bambina, che da bambina diventi grande, ogni giorno un pezzettino, ogni giorno un pò di più. Io non so che cose vedono i tuoi occhi di bosco e di lago, ma so le cose che ti racconto, le canzoni che ti insegno e le poesie, so quello che vorrei per te e che è così inutile, perchè sarai tu che sceglierai, ogni volta. Io non so che cosa senti in questi giorni di cammino verso un mondo più grande e complicato, ma forse, si capisce dai disegni e da quello che ci scrivi accanto, vicino alla firma : Nel mio mondo cade neve colorata. Adesso, io so, bambina.12 gennaio, 2009
La neve colorata.
E' un disegno lieve. Di quelli che i bambini fanno quando un pò si annoiano, eppure era un compito delle vacanze, disegna il Natale, la neve, l'inverno. Non è mica tanto facile. Io avrei fatto un albero verde, un pino gigante, senza disegnarlo prima, solo col pastello, così. E sotto, tanti pacchetti coi nastri d'oro, un orsacchiotto seduto di sghimbescio, col fiocco al collo, forse un monopattino. Lei, no. Lei ha disegnato la neve. Lei ha fatto una stella grande al centro. Una stella di ghiaccio, sembra, e bianca e un pò azzurrina, perfetta nella sua imprecisione, mai vista una stella con 8 punte, esiste solo per Lei. E poi fiocchi, tanti, fiocchi e stelline vere, di quelle che fai senza mai togliere la matita dal foglio, gliel'ho insegnato io, era piccolissima, un pomeriggio di pioggia, mentre i suoi fratelli alle elementari facevano i compiti e così anche Lei. Com'è il tuo mondo, bambina di zucchero, dove si mescolano senza ordine Piccole Donne e Msn, l'astuccio all'uncinetto e la ricerca su Wikipedia, mica con l'enciclopedia a volumi grossi, da prendere con la sedia sullo scaffale più alto del salone, da sfogliare con religiosa attenziosa, che guai a rovinarla. Come sono i tuoi pensieri, che ieri sera piangevi un pochino sul divano, Non So Perchè Mamma, e io lì a cercare le parole giuste, succede, bambina, che da bambina diventi grande, ogni giorno un pezzettino, ogni giorno un pò di più. Io non so che cose vedono i tuoi occhi di bosco e di lago, ma so le cose che ti racconto, le canzoni che ti insegno e le poesie, so quello che vorrei per te e che è così inutile, perchè sarai tu che sceglierai, ogni volta. Io non so che cosa senti in questi giorni di cammino verso un mondo più grande e complicato, ma forse, si capisce dai disegni e da quello che ci scrivi accanto, vicino alla firma : Nel mio mondo cade neve colorata. Adesso, io so, bambina.10 gennaio, 2009
Ma cos'è questo Feisbuc.

Opinioni contrastanti a riguardo. Proprio ieri a disquisirne, lassù, nella Casa in Canavese, dagli amiciamici, quelli dei secoli, dove anche la sabbietta del gatto sarebbe di design, qualora possedessero un gatto, dove si chiacchiera fino a tardi e non si vorrebbe mai venire via, dove si parla di immane sciocchezze e delle cose più intime, così, mescolati con noncuranza. In realtà ieri, la figliolanza mia al completo, che è già un bel contare, la figliolanza loro al completo, laddove per figliolanza si intenda pure la Promessa al Principe della Tuta, si aveva più l'aria di un pub, o di una mensa scolastica, o di un collegio, una colonia, una roba così. Il Giurisprudente senza la sua Biondina LisciaLiscia, che i boccoli ahimè, se li piastra che è un piacere, il Liceale con ancora il dubbio che Donna Prassede sia una rockstar, la Princi felice e beata com'è nel suo stile di fanciulla d'oro e d'argento. Un bel quadretto. Pure di Fb si parlò. Troppo grandi per entrarvici? Ci si entra per il solo scopo del rimorchio ad oltranza? Alla ricerca di vecchi fidanzati, amanti perduti, figliole sedotte e abbandonate? Mannò, signori miei, mannò,e quanta malizia! Noi, che abbiamo intorno ai 40, ci si entra perchè si è curiosi, ci divertiamo con poco, sa? Cerchiamo i vecchi compagni di scuola, gli amici del mare mai dimenticati, ci siamo per non perdere di vista gli amici di adesso, perchè è un pò come scendere al bar e vedere chi c'è, e dire che fai, ci vediamo, stai bene, una pizza sabato, ti va? Beh, certo, ci si potrebbe chiamare al telefono, ma si và avanti, signora mia, il mondo và avanti, è solo lei che resta indietro, che ancora chiama la Telecom Stipel, che ancora suona i citofoni e chiede "C'è Maria?", che ancora và alla posta col bollettino e i contanti e già si agita sul numerino da prendere per la fila, che per lei taggare vuol dire mescolare piano la polenta! Essù, si iscriva anche lei! Noi, intanto, ci siamo. E ci divertiamo, aspetta che cerco questo, e quell'altro, vediamo se c'è. Non vuol dire nulla, non ha nessun significato, senza sforzarsi a cercarne uno nascosto che non c'è, roba da ragazzini, ma chi se ne importa, in fondo, che male c'è. However, in questo sabato mattina tutto chiacchiere e distintivo, appena aggiunta a Fb la Vicina del 12, mi appresto con solerzia a metter sù un pane e pensare un pò alla giornata che mi attende. Però, a pensarci bene, quel mio fidanzato parigino mica l'ho trovato. I'm only jokin', Ing.!
08 gennaio, 2009
Il vespaio.
Ossì, stavolta l'ho proprio combinata grossa, mi sa. E' bastato un nonnulla per stuzzicare con grazia invisibile le curiosità più nascoste, il brusio più sommesso, ma cosa saranno mai, ma che belli, ma come, ma dove, ma con che cosa. Orbene, a qualcuna di voi ho risposto in privato, a qualcun'altra direttamente nei commenti (ebbene sì, col 2009 qualche commento ai commenti lo farò anche io, promesso). Insomma, questi dishcloths hanno spopolato. In realtà hanno catturato anche me, sono così belli nella loro semplicità e così nuovinuovissmi da proporre e da regalare e da mettere in bella mostra sul ripiano della cucina, o del bagno, appenderli o lasciarli in giro con noncuranza, ben sapendo di fare breccia nei cuori di chi, si sa, ben sensibile è a queste cose. Bene. Ciò detto, è davvero tutto quello che so a riguardo. Domani, scenderò a valle col calesse e raccoglierò informazioni sul cotone più adatto ad usarsi. Dopodichè, renderò edotto il mondo intero su quanto ho scoperto e farò un dettagliatissimo rapporto qui, sulle Fragole. E vista la mia misericordia e la mia assoluta benevolenza al popolo del web, segnalo con grande giubilo un sito dove si potrà imparare a confezionare un dishcloths di base, semplicissimo, in poco meno di un'ora. Trovate soltanto del cotone piuttosto spesso, del colore che più vi piace, o che più piace alla vostra amica: da lasciare di stucco, nel regalarglielo. Troppo avanti.. La Maga dei Dishcloths qui si trova a disposizione per ogni eventualità, felice di aver trovato una cosa che piace davvero a tantissime, felice di questo inizio d'anno e di questo brusio. Mai vespaio fu più gradito.06 gennaio, 2009
Chissà.
04 gennaio, 2009
Wash? Dish?
Holiday blanket.
02 gennaio, 2009
Gennaio lieve.
Pigri giorni di vacanza nella casa sulla collina. Che tanto casa non sembra, in queste ultime ore, con transumanze varie verso monti e mari per Capodanno, ma c'è da sperare che nel pomeriggio, verso merenda, si ritorni ad una quieta, affollata, calda normalità. Trasformata in un bed & breakfast, laddove il breakfast aveva luogo intorno le 3 più o meno, riprenderà testè i ritmi normali, da molle vacanza, da caldo divano, da film a raffica, avvoltolati in una coperta nuova di zecca, di quelle fatte con gli avanzi che diventano vere e proprie opere d'arte, uniche nel loro genere e cosa importa se i colori non sono proprio una meraviglia. Ho pensieri confusi, sparsi come il mangime dei pettirossi, congelati, come a dire, un pò fermi. progetti ancora nessuno, o forse tanti, anzi, certo che sì, ma un attimo ancora, che non è tempo di metter cose sul tavolo, si lasciano lì, ancora per un pò. Si apre un cassetto e lo si richiude in fretta, ok, tempo ci sarà. Ancora qualche giorno di nulla sicuro, di orari dilatati, faccio questo? mannò, posso leggere un pò, se voglio, posso stare a chiacchierare o fare la maglia con una bella musica, c'è ancora nell'aria quella semi incoscienza dei giorni di festa, qualcuno ha fame?, che dopo giorni di capponi e torroni, di datteri e mazzancolle, si ha solo voglia di un brodo leggero e un mandarino, quand'anche. Si inizia con grazia, con consapevole lentezza, con pigrissima, celebrata indolenza. L'albero zen è ancora lì, intonso e fiero, i regali scartati, la scatola capovolta per contenere il pandoro a metà, nastrini e carte bel ripiegate, i rami candidi alle finestre. E' ancora festa. Finchè dura.01 gennaio, 2009
Duemilanove.
Possa la strada alzarsi per venirti incontro,possa il vento soffiare sempre alle tue spalle,
possa il sole splendere caldo sul tuo viso,
e la pioggia cadere soffice sul tuo giardino,
E fino a che non ci incontreremo di nuovo
possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.
Benedizione irlandese.
...il più bel messaggio che ho ricevuto ieri sera.
Grazie Elisa.
28 dicembre, 2008
Tengo il segno.

Così, col dito. Per non perdere la riga dove sono arrivata, per non smarrirmi, per sapere bene da dove ricominciare. Sono giorni di una tranquillità devastante, di piccoli lavori di casa rimandati da mesi, riordinare l'armadio delle lenzuola, per esempio, che quella federa raminga a pallini non ne vuole sapere di sottomersi al suo mesto destino e cerca invano la sua compagna. Non solo le calze, in questa casa l'Anonima Sequestri si occupa anche di felpe, federe, canovacci da cucina, tovaglioli pizzosi. Un servizio da 18 diventato da 16, quel delizioso strofinaccio di Natale coi babbini e pinguini, che a ricamarlo mi ci sono giocata gli occhi, di lino, signora mia, mica di cotonaccio, coi buchi larghi così, quel lino da delirio, che più è stropicciato e più è bello, quello per i giorni di festa, sparito, nei meandri dei cassetti, degli armadi, dal su e giù, dalla lavatrice al posto suo. Pazienza, mi dico, lo troverò quando non lo cerco più, è una filosofia di vita. Si trovano le cose che non si cercano e non si sente la mancanza delle cose che non ci sono state mai. Confuso e nebuloso ragionamento, ma verrà fuori, prima o poi, studiando e applicandocisi, come a ripetere i personaggi dei Promessi Sposi al Liceale indietro di venti capitoli. Lo capirò, prima o poi, non mi smarrirò tra le pagine, si fa poco per volta e non dovrò perdere tempo, sfogliare avanti e poi indietro, troverò subito dove sono arrivata se tengo il segno.
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