Che bizzarra estate fu quella.
L'estate dei temporali, dell'imbrunire sul terrazzo a guardare le nuvole lontano, l'estate della grandine, della malinconia, dello smalto rosso fuoco, di 3 gattini nati una notte di vento profumato di mare.
L'estate degli schiaffi, delle valigie preparate per tempo, della luna gigante, dei pomodori troppo verdi, dei pois e dei progetti ambiziosi. L'estate dei bottoni colorati, del Gattopardo per la quinta volta e di Biagio, il Basilico.
Biagio il Basilico faceva Esselunga di cognome.
Veniva infatti da lì, comprato in una mattina confusa, quando ci si impiegano dieci minuti buoni a scegliere le uova, che poi compri sempre le stesse, ma se sei confusa anche comprare sei uova è impresa improba.
Fu acquistato da un cestino, non già col tristissimo involucro di plastica trasparente, ma dotato di una carta color corda, un pò shabby e tanto chic, cosa inusuale per un basilico.
Ma Biagio non era un Basilico qualsiasi. Esso teneva infatti le sue belle radici. E la cassiera si era prodigata in consigli e raccomandazioni, Lo Vede, Signora, Lo Può Anche Piantare.
Ho buttato alle ortiche il mio passato da Serial Killer del Basilico, mi sono armata di terriccio, vasetto consono e concentrazione e ho piantato, giorni or sono, Biagio Esselunga nella sua nuova dimora.
Non che avessi grandissime speranze.
Ultimamente, non ci so fare. Poco con le persone, figuriamoci con le piante.
Ma Biagio il Basilico aveva in serbo per me una grossa sorpresa.
E quale non fu la mia, nel constatare, una di quelle sere in cui il ronzio della lavastoviglie si fonde con i grilli e lo sbattere sui vetri delle farfalle notturne, che Biagio Esselunga non solo aveva resistito ma stava crescendo vieppiù, fogliolina dopo fogliolina, ramettino dopo ramettino.
La soddisfazione fu enorme.
Biagio il Basilico mi sorride ogni volta che voglio dal vaso prezioso che ho scelto per lui. Lo annaffio con cura, lo sposto dal sole se ne ha troppo, lo accarezzo per sentirne il profumo, che buono il profumo del basilico.
Biagio il Basilico a suo modo mi vuole bene, sa che quando mi siedo lì vicino e guardo lontano, sa che deve concentrarsi per bene e preparare una nuova fogliolina, che mi faccia un pò felice quando la scoprirò.
Biagio il Basilico mi è infinitamente grato di non averlo ancora trasformato in una ciotolina di pesto e mai lo farò. Lo tengo lì, sul tavolo, vicino alla pianta di Gloria, gli ho messo intorno un bel nastrino a pois, dopotutto i pois vanno forte in questa bizzarra estate, non si è appena detto?
L'estate dello smalto rosso, dei micetti e dei temporali, alla fine non era nemmeno così male.
Molto fu merito di Biagio.