13 ottobre, 2006

Stasera.



Il venerdì, di solito, noi si riceve. Nel senso che, finito il delirio della settimana, è piacevole invitare gli amici e cucinare per loro. Magari qualche volta si prende una pizza e via, ma stasera mi sono dedicata con passione e devota cura alla preparazione di una cena coi controfiocchi. Il menù molto presto qui. Per il momento già la tavola a vederla mette allegria. Siamo tanti. Bella scoperta, siamo già in tanti noi medesimi e in condizioni normali. Se poi si invita una famigliona più o meno come la nostra, si fa presto a scambiare la nostra cucina per la mensa di una colonia. Ma che meraviglia. Si starà insieme, chiacchiere e un pò di gossip, delicato, appena appena. C'è un momento, però, prima di tutto questo, che ha qualcosa di affascinante e di magico insieme. E' la mezz'ora prima che gli ospiti arrivino. Si controlla la tavola, è tutto pronto, si appiattisce un tovagliolo con la mano, si controlla il forno, si allinenano bene le posate. Un piccolo regalo per gli amici che tra poco saranno qui. E una pace, silenziosa e soddisfatta, proprio lì, vicino al cuore. Bello davvero.

Tremate!


Note sono a tutti le mie insane passioni. Il viola, gli occhiali, gli oggetti di culto. La lista è piuttosto lunga e si rimpolpa, vieppiù. Non saprei stilare una classifica, vado a momenti. Questo è catalogato come Il Momento per L'Insana Passione per i Libri di Cucina. E mica Suor Germana, badate bene, cui và tutto il mio rispetto e la mia devozione, qualche santo in paradiso, signora cara, male non fa, coi tempi che corrono. I libri che adoro alla data sono quelli così belli che li terresti a far da soprammobili, spolverandoli con cura, tenendoli come il vaso della zia Cesira, per capirci. Se poi alla bellezza, ti insegnano pure i pilastri fondamentali della vita di una donna, tipo la differenza tra uovo sodo e uovo in camicia (non è da tutti, sa?) e come disporre con elegante maestria un aperitivo tra amici, beh, è un invito a nozze. Ne ho comprati 3 in un colpo, già ne possedevo alcuni, per l'estate e per l'inverno. Comincio con Kitchen, il più corpulento. Seicento ricette e fotografie bellissime, prendo appunti, esamino, sperimento, mi applaudo da sola. Me la canto e me la suono, come si dice. E prego. Che rimangano così, belli lucidi e stirati, con quel buon profumo di cartoleria, di appena stampato, un pò di colla, anche. Usandoli, li terrò a distanza di sicurezza da ciotole e fornelli, e poichè sono un pò miope, stringerò gli occhi modello talpa per vedere meglio 200 grammi di, e cose del genere. Che se per purissimo caso ci casca uno schizzo di sugo, di olio o di albume montati a neve ben ferma, sono panata. Ecco, mi sono già calata nella parte. Son cuoca, che ci volete fare.

Un vestito nuovo per le Fragole.


La sorpresa del week end che sta per iniziare. Le Fragole si cambian d'abito. Carine, non è vero? Tranquilli, niente scene di delirio o standing ovation. Anzi, una soltanto. Per il mio personal webmaster. Uomo integerrimo e di sanissimi principi, ha saputo interpretare ogni mio desiderio, anche il più complicato, e tramutarlo in grafica. Forse, però, solo grazie non basta. Che succede se lo bacio, con ardore e voluttà, sulla porta di casa, prima che esca ad accompagnare i ragazzi a scuola?

12 ottobre, 2006

L'epidemia.


Diffusissima, in questi giorni. Non si sa bene da che cosa dipenda, se serve per recuperare un'estate di follie o semplicemente, si abbia soltanto voglia di tana, di casa, al caldo, che non è che ancora proprio si geli, ma insomma. E' ufficiale: il popolo italiano ha sonno. E non ne ha voglia. Ci si impigrisce, si diventa broccoli sul divano dopo cena, persino con un libro nuovo e profumato in mano, l'ultimo di Niccolò Ammaniti, che si leggono 5 pagine e poi si sprofonda in un sonno pesante, quello coi respiri lunghi, che nemmeno l'ennesima lite Sgarbi-Mussolini in tv potrà mai destare. Ci si risveglia intorno alla 1, tutti dormienti quelli che prima avevano diari da firmare e temi da farti leggere, e partite da guardare, qualche luce accesa, ma un silenzio che fa bene all'anima, che bella è la notte in una casa tranquilla. Si fa il giro dei letti, si sposta chi si è addormentato in un letto non suo. Da sempre, guardare i miei figli dormire mi dà un senso di pace, di assoluta invincibilità, di altissima bravura, anche, per aver saputo dar vita ad esseri tanto perfetti. Cuore di mamma, perdonate. Un giro in cucina per bere, ci vorrebbe una tazza di camomilla tiepida, quella con la vaniglia e il miele, ma si ha ancora tutto il sonno da ultimare nel letto, svegliarsi del tutto sarebbe un peccato. Le tazze per la colazione all'indomani le ha già predisposte il mio sposo, pianissimo, per non svegliare me, poco distante, il libro sul naso e gli occhiali ancora addosso. Raccapricciante. Dovrei avere una vestaglia di raso, che so, un baby doll conturbante e assumere una posizione da calendario, invece di essere raggomitolata, tutt'uno col gatto, acciambellato accanto a me. Ma si sa, cara la mia signora, l'amore non è polenta, e qualche volta si chiude un occhio, anzi tutt'e due. Appunto. Mi rifarò.

10 ottobre, 2006

Ancora libri.

Il mio pacco di Amazon è arrivato questa mattina. In effetti, è stata l'unica cosa carina della giornata, considerando una serie di piccoli inghippi che hanno fatto sì che oggi mi senta più frullata di altri giorni. Ma si procede. Ho comprato questi 4 libri perchè attirata dalle copertine, già a Manualmente. Sono libri storici, in un certo senso, perchè recuperano i disegni di vecchi imparaticci, qualcuno addirittura datato 1820. Hanno fascino. Una volta le bambine imparavano l'arte del ricamo già da piccolissime, intorno ai 6 anni. Un altro volume invece è dedicato ai monogrammi, quelli rinvenuti sui corredi delle nobildonne alla fine dell'800. E infine il Cartonnage Brodè, sapiente arte che mette insieme il saper fare le scatole con il saper ricamare. Sto seriamente pensando a come ho potuto resistere tutta la vita senza una scatola per i bottoni ricamata a mano e con la scritta Boutons in francese. Però, la sciccheria è impareggiabile. Così, la prossima volta che a mio marito scapperà un bottone della camicia, cosa che succede regolarmente sul pianerottolo di casa, alle ore 7,20, quando magari ha un aereo da prendere e/o è in ritardo cosmico sulla tabella di marcia, farò sfoggio della mia scatola ricamatissima. Ad ogni buon conto, terrò a portata di mano quei minuscoli set che regalano negli alberghi, quelli con l'ago già infilato. Meno belli, ma più pratici di sicuro.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...