Oh, certo che lo so. La foto non rende giustizia. Ma è tutto un turbinio di violettini, di lillini, di zucchero viola, di farfalle glicine, di matassine di cotone che vanno dal lilla al lavanda chiarissimo, di caramelline Stratta, di tovaglioli lilla, di una tazza violetta, di uno smalto coi brilli che un amore, di un talco profumatissimo e violissimo. Che grande invenzione i pacchi postali! Soprattutto quando finalmente arrivano a destinazione. E poi, li apri con attenzione, chiedendoti ma che ci sarà, senza strappare troppo la carta, lentamente, perchè la sopresa duri a lungo, un pò di più. Grazie ad Alessandra di Viaggio di Luna. Aspettare, a volte, non è poi così male.
20 dicembre, 2006
Più viola di così!
Oh, certo che lo so. La foto non rende giustizia. Ma è tutto un turbinio di violettini, di lillini, di zucchero viola, di farfalle glicine, di matassine di cotone che vanno dal lilla al lavanda chiarissimo, di caramelline Stratta, di tovaglioli lilla, di una tazza violetta, di uno smalto coi brilli che un amore, di un talco profumatissimo e violissimo. Che grande invenzione i pacchi postali! Soprattutto quando finalmente arrivano a destinazione. E poi, li apri con attenzione, chiedendoti ma che ci sarà, senza strappare troppo la carta, lentamente, perchè la sopresa duri a lungo, un pò di più. Grazie ad Alessandra di Viaggio di Luna. Aspettare, a volte, non è poi così male.
19 dicembre, 2006
Niente.
Cè il mutuo da pagare. E una multa sul tergicristallo. E sono in coda da mezz'ora e non trovo parcheggio. E ho bruciato l'arrosto e ho dimenticato di fare la lavatrice e di stendere, anche. E ho il raffreddore, forse l'influenza e una caviglia slogata e non so come vestirmi per la cena di domani e non so cosa cucinare a Natale. Il capo è un cretino, e ho perso le chiavi, ho litigato con mio marito,e mia moglie spende troppo, e ho messo gli addobbi, ho rotto una tazza, ma chi credi di essere, e ho una grana di lavoro che mi assilla, e mio figlio non ha voglia di studiare, e vorrei un telefonino dorato, e devo cambiare le fodere dei divani, e il cane non sta bene, e vorrei tornare in palestra e trovare un nuovo aiuto per casa e dei vasi di erica, e ho bucato una gomma. La mia squadra ha perso, ma che gente c'è in giro, mi hanno battuto a tennis, hanno rotto lo specchietto, e la casa è sempre in disordine, e si è sempre di corsa, che ci vuoi fare, sopravviviamo, e non hai tempo per niente e quella maglia che volevo, al negozio l'hanno venduta, e quest'anno le ferie, e cambierò macchina le Maldive un paradiso, si va al giapponese?
18 dicembre, 2006
Baci.
I baci son promesse. Nella buona e nella cattiva sorte, baci da amanti e per tutta la vita, baci di un week end e da un giorno soltanto. Appassionati, lunghissimi e travolgenti, baci di velluto da ricordare per sempre, da togliere il respiro, anche. Baci ad occhi chiusi, per dire portami via da qui, baci di diamanti, luminosi e forti, come a dire certo, ti porto via eccome, adesso, non importa dove. Baci, leggerissimi e veloci, di circostanza, uno di qui e l’altro di là, i baci agli zii e a quelli di cui ti importa poco o niente. Baci che consolano, coraggio, sono qua io, raccontami le cose che ti fanno stare male, baci che raccontano quello che hai dentro, baci morbidi, al fuoco del camino, baci per far addormentare, piccolissimi e di seta, un bacio, buongiorno, ti faccio un caffè. Baci che avvolgono, di slancio e di allegria, aprendo una scatola, che bello, è per me? Baci che scaldano guanciotte rosse di neve, baci per dire che bravo e non è niente, baci su sbucciature di ginocchia, dai che passa subito, baci di zucchero ai compleanni, che volano su una manina, manda un bacio, così, d’oro e d’argento per la notte di Natale. Un bacio solo, in fondo a una lettera, un bacio soltanto per dire mi manchi, un bacio che vale dieci, cento e mille, alla stazione o in aeroporto, così diversi se parti o se arrivi. Due gusti, due baci, baci di cioccolata con le frasi d’amore, due baci e arrivederci, due baci e bentornato, due baci e fai buon viaggio, due baci e stai tranquilla, due baci e come stai. Oppure tre, mi piacciono di più, tre baci, destra, sinistra, destra, tre baci inconsueti, diversi, carini. Tre baci, uno, due e tre, come a Parigi. E così, qualche maglione e una cartina, quasi quasi a Parigi ci scappo sul serio, non che stia male, per carità, ma Paris c’est la folie, cara la mia signora, e allora via, allez, mollo tutto, spengo il telefono e tanti saluti. E baci, voilà.
16 dicembre, 2006
Swap! Swap! Swap!
The book is on the table:
I’m very curios about this Swap World. Now, in winter holidays, I’m very interested to send and receive some things from all over the world.
I exchange:
- handmade stuff (knitted cover for lap top, iPod and mobile)
- gorgeous made in Italy items (food, pictures, music, stationery, and anything you ask)
- Italian foods, (Nutella, jam, candies, cookies, cake, chocolate and so on)
My wish list:
- everything about cross stitch
- Buttons, boxes, basket for cross stitch and knitting.
- Pens.
- Lunchbox and kitchen accessories.
If you would like to contact me, just send email: lauraat fragoleinfinite dot it
Thank you.
La preghiera.
Ci sono pensieri che volano via, leggeri, che non ti danno nemmeno il tempo di renderti conto che sono lì. Altri che rimangono, appiccicati come le foglie per terra quando piove. Di solito, sono i pensieri più tristi, le malinconie sottili, le ansie stupide, i dolori un pò sciocchi, non autorizzati, senza un vero senso, non so. Ho pensato, ieri sera, a due mamme che vivevano, da ieri, il dolore più grande e straziante impossibile da sopportare, io credo, come la perdita di un figlio. E mi veniva da pregare per loro, sentivo che serviva a pochissimo, in realtà, i dolori che squàssano non li alleggerisce nessuno, credente o meno. Ho pensato a loro, guardando dalla finestra, le luci e le case, pensando che da ieri, la loro vita, la loro luce e le loro case non sarebbero state le stesse, mai più. Ho pensato a quelle famiglie a quei papà, a quei fratelli, forse, e ho pregato che qualcuno, da qualche parte, oltre le nuvole, oltre il vento e oltre il cielo, dia loro la forza di sopportare, di portarsi addosso questo masso di pianto e di lacrime, di tristezza infinita e di assurdo, sordo, infinito, opprimente dolore. Poi, mi sono detta, questa qui è una preghiera inventata, non è quella che si recita a memoria, in chiesa. Ma credo che Qualcuno, inventate, balbettate o singhiozzate, le preghiere le ascolti un pò tutte. Sono certa di sì.
Odore di dicembre.
Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...
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C'era un libro, una volta, così intitolato. Mi pare fosse di Luca Goldoni, indagherò. Colgo l'occasione per spiegare. In realtà da s...
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