23 marzo, 2009

Viola.

E' stata lei a dirmelo. Arrivavo trafelata, con mille pacchi in mano, la posta fra i denti, a frugare nella borsa a cercare le chiavi, in ritardo per la cena, tossente (si dice?) e ansimante, dacchè questa specie di influenzacci noiosa ha reso noiosa e debolissima anche me, accidenti mica ho cent'anni eppure, che fatica a fare le scale, a fare le cose, a fare tutto. Ancora non trapasserò, ma insomma, benissimo proprio non sto. Comunque, è stata lei. Io non ci avevo fatto caso, ancora, e devo dire neppure mi è passato per l'anticamera, fa così freddo, ancora, si è cappottàti e sciarpàti, ancora, e per forza, ne abbiamo fatte una tonnellata di sciarpe, quest'inverno, che nemmeno ci ricordiamo bene quante ne abbiamo, qualcuna, forse, la ritroviamo per sbaglio, ah già, avevo fatto anche questa. E' stata lei. Avesse avuto voce, mi avrebbe chiamato, avesse avuto manine mi avrebbe tirato per i vestiti, come nelle favole, a dirmi, Ehi, Sono Qui, MI Vedi O Non Mi Vedi? Alla fine, l'ho vista. le ho viste, perchè erano tante, tantissime, seminascoste dalle foglie secche, ma pettorute e orgogliosissime, qualcuna più chiara, qualcuna più scura, di quel colore che amo incondizionatamente da tutta la vita. La tentazione di coglierle e annusarle e tuffarmici-si-vi, è davvero tanta ma loro stanno bene dove stanno. E poi, a pensarci bene non ho un nemmeno un vasetto adatto per contenerle, hanno un gambo così fragile e tenero. Mia nonna mi ha insegnato a legarle con il filo da cucito, a tenere il gambo lungo e metterci intorno un pò di margheritine, che sono più robuste e fanno il mazzolino più completo. Farò così. Ho giusto un bicchierino da liquore, spaiato e solingo, che arriva da nonsoquale credenza, e le metterò lì. E le ringrazierò. Di avermi detto che, nonostante la tosse e il frescolino, questa volta la primavera è arrivata davvero. Violette preziose.

19 marzo, 2009

Riemergo.


A fatica. Con sforzo sovrumano. E anche perchè mi sono un pò stufata di essere malata, non ci sono tanto abituata. Sono di quelle che non ha mai niente o che fa finta di, che non misuro la febbre perchè tanto è uguale, che dico massì che tra un pò passa. Non sono una piagnona, ecco. Solo, nei giorni scorsi, ho dovuto farlo, non già la piagnona, quanto fermarmi un secondo, abbélla, dove credi di andare con la febbre a 38? Ma non è stata colpa mia. O meglio sì che lo è stata. Ho visto un pò di sole e mi son detta, alè che è ora, via i neri, i grigi, i beigeolini, via le scarpe da pioggia, via calze e calzettini, coraggio, i sandali da questa parte, le magliettine colorate da quest'altra, voi, con l'impermeabilino leggero, andate di qua, e voi là, con i golfinetti di cotone e le peep toe mettetevi lì, accanto alle camiciole d'organza e alle canottierine. Così è stato. E non l'avessi mai fatto. Sarà che ho esagerato, sarà che ho quarantaefischia anni, sarà che son stata imprudente, negligente, spavalda e pure un pò scema a vestirmi di primavera al primissimissimo raggio di sole, fatto sta ed è che mi sono ammalata. Non è un bel vedere. Ho una faccina slavata, gli occhi pesti, obliqui e lacrimosi, una voce da film hard, tossisco, sternutisco e sono bell'e imbambolata. Una delizia, un fiore di campo, un giglio candido. Solo, la mia affettuosa famigliola di tutto ciò tiene ben poco conto. Il mio Sposo sperso nel Mar dei Sargassi, che si diverte a fare lo spot del Tonno Insuperabile, i miei figlioli, adorabili, che mi guardano e dicono Ma Stai Male? giust'appunto perchè non li ho abituati ad avere una mamma che di quando in quando, proprio Eva Kant non è. Si aggiunga l'ancella malata essa pure, insomma direi proprio un bellissimo momento. Sopravviverò, eccome. E corro ai ripari. Positiva all'antidoping, avvolta in una nuvola di Viks Vaporub, vivo di spremutine e rimedi miracolosi, tradizionali, ayurvedici, omeopatici e della medicina cinese, qualche fiore di Bach e un pizzico di feng shui, và, che male non fa. Consegno il mio corpo alla scienza, me ne frego della polvere accumulata in ogni dove e aspetto tempi migliori. E magari, un maglioncino caldo e una bella sciarpa. Il mio sex appeal resterà intatto. A meno che, nel momento, non mi venga da soffiare il naso. Naaaaaaa! Coraggio, voi con la pastiglie Valda, scat-tare!!

17 marzo, 2009

Le amiche.

Ne ho qualcuna. più d'una. Non le conoscenti, di quelle ne ho un migliaio. Di amiche vere, quelle del cuore, quelle che ti chiamano e ti dicono, Ma Dove Sei, che vengono a cena con la torta nella stagnola, quelle che ti dicono Questa Gonna Non Ti sta Bene e hanno ragione, quelle che hanno sempre tempo e voglia di ascoltarti, quelle che ti rispondono anche se mescolano il sugo, quelle che ti aiutano, quelle che ti accompagnano, quelle che ti seguono, ti danno torto se ce l'hai, ti vogliono bene sul serio, e non per finta, quelle che ci sono sempre. Ne ho qualcuna, ho detto. E che siano Afef o Biancaneve, delle Perle o delle Provette, le amiche quelle vere ti chiamano anche per dirti Guarda alla Tv, che c'è un Ballerino Quasi Nudo, così Ti Passa Il Raffreddore. Ne ho qualcuna, ho detto. Le scelgo con cura, è ovvio.

Scrivo e scrivo.

Della volta celeste, del mistero che avvolge il sole e la luna, e le albe e i tramonti, il mondo delle fate, i folletti e i sentieri nel bosco. Scrivo del mare e di quel blu mai uguale, e delle onde e della schiuma, del vento e della brezza. E della sabbia e dei sassi, di quelli bianchi tondi e di quelli che ti porti a casa e te li tieni lì, che mi ricordano tanto quella volta là. Scrivo. Dei fiori e dell'erba nuova, del cielo sopra la testa e di Quello che non si vede ma che c'è, lassù in cima, più lontano da tutto e ancora più in là, io so che c'è. Scrivo della notte e del suo magico inquietante silenzio, scrivo del fruscio che non si capisce, il cielo nerissimo, una luce che va, portando dentro sè mille storie così diverse. Scrivo, le cose che ho, le cose che sento, le cose che ho fatto, i miei figli, la mia vita, scrivo per capirla meglio, scrvio perchè a raccontarla a voce non è mica la stessa cosa, scrivo perchè mi piace, il suono delle parole, il viaggio che fa la mano sul foglio, il segno che lascia dietro di sè, il profumo dell'inchiostro, il rumore leggero e il flamenco bislacco delle dita sui tasti. Scrivo dell'allegria, della malinconia e del tempo perso, delle idee e dei sorrisi, della cattiveria e dell'orgoglio, delle delusioni e delle cose che non capisco, che non stanno in me, che mi feriscono, e di quelle che mi esaltano, mi rendono bella e in pace, Scrivo le cose che escono dalla testa e dal cuore, scrivo la mia vita, zucchero e fango, sassi e perle, rose in boccio e vecchie ortiche lungo i muri, spine e carezze, risate e magoni. Scriverò qui, da adesso. E' un libriccino rosso, rilegato con eleganza, ha tante pagine dove potrò scriverci le cose più belle, ha un cordino per tenere il segno, non mi smarrirò. Un regalo, trovato nella cassetta della posta, da Quo Vadis, che ne ha mille e mille, in una collezione per chi ha voglia di scrivere e scrivere, non importa di cosa e di chi. Questo si intitola I Miei Amori, e già, io ne ho tanti che non ci stanno nemmeno tutti, ma di questa serie speciale ce ne sono una quantità, di colori diversi, I Miei Viaggi, I Miei Week End, La Mia Cucina, I Miei Sogni. Insomma, una vera sfilza di cose e cose. Il mio, nuovo fiammante, è qui, in attesa che ci scriva il nome sul frontespizio, in bella calligrafia e con la stilografica. Scrivere mi dà gioia, un piacere sottile, è un momento per me. Un pò come raccontarsi una storia, ne ho scritta qualcuna ai miei figli piccoli, mi dicevano mi Racconti Una Storia e siccome volevano sempre la stessa, con le stesse parole e le stesse pause e gli stessi versi, io dicevo, Sì, Dai, Vieni Qui, Che Te La Scrivo.

16 marzo, 2009

Start.


Sù che è una gran bella giornata. E che si sente un profumo di fiori un pò in giro. E c'è un sole di seta là fuori, sottile sottile, e i fiorini gialli delle aiuole sono già sbocciati e va bene che proprio il giallo non mi piace ma questi qui cono l'eccezione, fan capire tante cose e che bello è la mattina presto girare la curva con il carico dei figlioli da portare a scuola e vederli lì, bonjour! sembra che lo dicano proprio a me, proprio a noi che è lunedì e non ne abbiamo nessunissima voglia di niente, lo sanno tutti, inutile fare finta, a nessun essere umano sul globo terracqueo piace iniziare la settimana, lo sanno anche i sassi. E' una giornata di quelle che non si sa bene da che parte cominciare, se prenderla di qui o prenderla di là, se cominciare da sopra o da sotto, se fare un piano minuzioso a fare tutto alla cavolo, quel che viene, viene. C'è un mare di cose da fare, si paga la domenica passata in giro, come dire, hai voluto la bicicletta. Così, pedalo. E pedalerò per bene, già lo so, dacchè anche per questa settimana sarò Regina Incontrastata del Focolare Domestico, nooooooo, non ce la posso fare, e meglio sarà che non ci pensi adesso se no è durissima fin da subito. Ci si armerà di santissima pazienza, di secchi e scope, di aspirapolveri e piumini, e spruzzini di ogni qualità. Ma piano e con calma, nessuno verrà a controllare, e tempo c'è per fare le cose che vuoi fare, guardare quel filmatino su Cuore di Maglia che è una carezza vera, e pensare ma guarda un pò che belle cose che stiamo facendo e magari attaccarci un altro progetto, un'altra idea, e le idee migliori, si sa benissimo, vengono al mattino presto, coi fiori di fuori, il sole di seta e magari lavando i vetri. No, un attimo, va bene il sole e va bene i fiori ma stà storia dei vetri non mi convince.

13 marzo, 2009

Fa la cosa giusta.

CI saremo, ci saremo eccome.
O meglio, Cuore di Maglia ci sarà.
E poi, andate a vedere quante cose strane e bellissime ci potrete trovare. Oltre a noi, naturalmente!
Fa’ la cosa giusta!
Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili
FieraMilanoCity
Noi saremo in Piazza della Moda Critica, padiglione 2, domenica 15 Marzo dalle 10.00 alle 15.00.

Allora, farete la cosa giusta o no?

E come si dice in questi casi, colà vi si aspetta.


12 marzo, 2009

Stremata.

Dopotutto, ha solo cinque mesi! E non è mica abituata agli impegni mondani, certo che no. E poi, non ha il permesso di uscire dopo una cert'ora e al pomeriggio deve fare il sonnellino, per forza di cose. Ma oggi era una giornata speciale. Sì, perchè oggi, verso l'ora di pranzo o poco più, la piccola Tiffany ha avuto in dono, meraviglia, un collare! Di ottima fattura, manco a dirlo, di grande eleganza, un rosa fiordipesco, mi aiuti a dire, con una piccolissima charms a forma di osso, e tutto intorno una fila di ossicini tuttitempestati di pietre preziose. Idem dicasi per il guinzaglio, rosa anch'esso, ma tuttotempestato di perle di fiume e diamanti purissimi. Non credo che abbia capito bene lo scopo di tali aggeggi: tanto per cominciare non ha gradito il collare, si strofinava contro le poltrone e si strusciava sul pavimento, pensando, ma che diavolo di roba è questa qua. Per le lezioni di guinzaglio, poi, servirà un addestratore pluridiplomato: non le sta in testa che il guinzaglio si deve lasciare dov'è e non tenerlo in bocca durante la passeggiata, mordicchiarlo e tirandolo di qua e di là, sennò tutte stè pietre preziose mi si staccano e si perdono e allora, l'effeto glamour va a farsi friggere. La piccola Tiffany ora dorme beata, stremata dalla cerimonia di consegna del primo collare della sua vita. D'altronde, con un nome così, mica potevo continuare a fargli i collarini all'uncinetto! Quelli, si fanno al gatto!

11 marzo, 2009

Ma chi ha voglia.

Verrebbe voglia di fare tutt'altro. Prendere la strada del mare, per esempio, di qua si fa in un attimo, e dietro la curva, improvvisamente il mare, proprio come la canzone. O di fare un giro per qua, in collina, con due felpe una sull'altra, il piumino mica serve più, non vedi?, si sta bene anche così. E magari, sbirciare nei rami, le gemme che ci sono, minuscole, certo, ma un pò di pazienza ed esploderanno, non manca molto, mi sa. Oppure, sedersi al sole in un bar del centro, una chiacchiera tranquilla, che fretta c'è, un caffè con un'amica, si sta così bene, la spesa l'abbiamo già fatta, i ragazzi escono alla una, dobbiamo solo ancora passare dal fornaio del vicolo, quello che fa il pane così buono, ma così buono che i ragazzi lo sbranano già dal sacchetto di carta, tornando da scuola. Verrebbe voglia di ciondolare un pò sul corso, le vetrine coloratissime, le scarpe leggere, i sandali, i vestiti da comunione nelle vetrine per bambini, i fiori di pesco finti, qualcuno azzarda un costume da bagno. Calma, tempo ci sarà. Niente è più affascinante di un inizio di primavera, dopo un inverno così cattivo, niente rende così gradevole questo caldino che c'è, l'impermeabile, il foulard, una borsa colorata. Con un mattino così, di sole e di nuvole sottili, ma chi ha voglia di fare le cose da fare, ma chi ha voglia di andare alla posta, di pagare di qui e pagare di là, e trovare un parcheggio e fare una fila, e telefonare e andare in farmacia e comprare la colla e fare, fare, fare e girare come trottole e alla fine, accidenti, va bene c'è il sole, ma insomma, un attimo, che mi fermo a guardarlo se no nemmeno mi accorgo che c'è.

09 marzo, 2009

Chemmeraviglia!

Avrei scelto questo qui. Il servizio non è nemmeno completo, si sa, la servitù è così sbadata, e una tazzina oggi e un piatto domani, e una lattiera dopodomani, in trecento anni, ben si sa, il servizio va a farsi friggere. Però, questo qui c'ha la zuppiera, che mi piace tanto, ed è tutto un delirio di fiorini e roselline e ramages e foglioline, tutto sul color malva, violetto pallido, fucsia appena appena. Queste madame reali, accidenti, avevano proprio tanto buon gusto. Bellabellissima la giornata di ieri, su e giù per Torino, prima a Palazzo Madama per knittare fra stucchi e velluti e broccati e cose belle, poi alla Gran Madre e al risotto di Tamir, e poi, vuoi non fare un giretto a CioccolaTò, senza un bel niente comprare nè assaggiare, signora mia, che giugno sarà qui alla svelta e quel costumino, me lo vuol mettere sì o no o mi vuole andare al mare con lo scafandro della NASA? E poi di nuovo un bagno di cultura, ancora il museo e le dame reali e le cose e questi piatti, che la Princi proprio non ne poteva più Basta Piatti, Mamma, e io mi beavo , di avere lì anche la mia, di mamma, per una volta, e finalmente e allora ma che bella giornata, che bella domenica, e che bel sole e che bella gente e che bel clima e che bello. ora, altro non attendo che il recapito del servizio a fiorellucci. Di certo so che non va in lavastoviglie, ma pazienza. Potrò fare lo sforzo di lavarlo a mano.

07 marzo, 2009

Orsù, la crinolina.

E poi dicono che è roba da vecchie, da nonne, da ospizio, da zitelle, da zie coi baffi, da noiose. Si guardi un pò ben la prossima sede del Knit Cafè torinese. Domani, per giunta. Ci si reca, sciamando festose, a Torino, per l'appunto, a Palazzo Madama, manco a dirlo. Si rispolvererà dall'armadio il vestito più adatto, quello da damina del carnevale del sessantasei, e che non ci si dimentichi per nulla ,nulla al mondo la parruccona bianca con la trecce, che se no la giornata è rovinata. E peraltro, nemmen i ferri del mestiere, del numero che si vuole e a nostra guisa, dacchè un progetto misterioso ci attende colà. La carrozza è pronta, le ancelle hanno risposto in massa a questo stranissimo invito e là ci si recherà, diman al dì di festa, a sferruzzare e a curiosare in una cornice che, mi si lasci ben dire, è troppo una figata.
Il programma è qui sotto. E dato che la mia fama di imprecisa e pasticciona vola al di là dell' Alpi e delle piramidi, per non parlare del Manzanarre e del Reno e ci mettiamo pure Scilla e il Tanai, dall'uno all'altro mar, che famosissimi son i miei schemi di scarpine distribuiti in pompa magna, ma ahimè, sbagliati (sigh, perdòno), niente paura. Il programma che è qui sotto l'ho copiato. Dalla mia compagna d'avventura, Ingegnera dei Balconi e Cugina della Zimmermann, perciò, è giusto di sicuro.
Colà vi si attende, per forza di cose.

Al mattino dalle 10 i partecipanti al Knit Cafè saranno accolti nel salone che ospitò il Senato Subalpino nel 1848.
L'Iniziativa del Knit Cafè a palazzo Madama proseguirà dall'8 marzo ogni primo sabato del mese e fino a dicembre.
I patecipanti potranno lavorare ai propri progetti o dedicarsi a sviluppare un lavoro comune che resterà a disposizione del Museo. I filati per la realizzazione di quest'opera collettiva verranno messi a disposizioni dalle Passamanerie Massia di Torino. Per maggiori informazioni e chiarimenti seguire il blog Madama Knit.

Al pomeriggio dalle 15 alle 17, quattro vite a confronto. Caterina, Cristina, Maria Giovanna e Louise, percorso guidato che offre l'occasione di conoscere le Madame Reali e di confrontare la condizione ed il ruolo della donna di ieri e di oggi.
E' una grande occasione per ritornare o per conoscere per la prima volta le grandi collezioni d'arte e la magnifica architettura di Palazzo Madama.



Voto: 3. Hai copiato. Non è farina del tuo sacco.






06 marzo, 2009

Sdilinquita.

Bell'e andata. Come mi è capitato a 8 anni con l'Allegro Chirurgo. E a mio fratello col meccano. Da perderci la testa, la ragione e un'infinità di tempo. Però, è una bellezza. La straordinaria comodità di trovare all'istante la ricetta di Sigrid per la tajine di pollo e vaniglia. Avere lì a portata di clic tutta la musica che di solito ascolto nell'iPod quando mi travesto da desperate housewife intollerante al rumore dell'aspirapolvere. Serve uno schema, una traduzione, un indirizzo? Voilà, c'è lui, Josè il Blackberry Che Fa Per Te. C'ho smanettato tutto ieri, a parte l'intervallo del knit cafè, ci smanetto appena ho cinque minuti, insomma, mi piace, mi diverte, mi gasa, ho cambiato già mille suonerie e mille sfondi, a seconda del mood del momento, tramonti, scimmie, Vincent Cassel, miei figli che spengono candeline, tuareg del deserto seminudi, l'ultimo modello di Christian Louboutin tacco 12, insomma, sto rimbecillendo per questo aggeggino. Dicono che succeda quando in fondo si resta un pò adolescenti, e ci si entusiasma ancora per le cose da nulla come questa, e non si prenda tutto con la solita smorfia tra il disgustato e l'annoiato, e l'indifferente e il dire MaCheScemaSaràMai. Non sono tecnologica per niente, non sono informatica e nemmeno elettronica, ma questo vanesiissimo Josè, BlackBerry più Bello che C'è, a me MI piace proprio tanto. E poi, ho le Fragole sempre in tasca. Il che è già, di per se stessa medesima, una grande, grandissima cosa.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...