...scatenate l'inferno. E via, con la danza dei regali e del traffico e del parcheggio che non esiste e della voglia che in fondo, tutto passi prima ancora di cominciare, se non fosse per i bambini, già, i bambini, anche quelli più cresciuti, che ai piccoli c'è già qualcuno non autorizzato che dice che Babbo Natale non esiste. Scatenate l'orda incontrollata di renne e zampognari, e suonatori di strada e mendicanti e furti e signorine in tailleur a far pacchetti d'artista e vetrine precise, con la neve e i fiocchi e nessun simbolo, per carità. Scatenate i vostri ricordi più segreti. Quando i doni li portava un Gesù Bambino biondo e scalzo, con la vestina candida e i ricciolini. Quando l'albero di Natale dell'8 dicembre era vero e profumava di pigne e di umido, e aveva la punta rossa e le palline di vetro, che si si disintegravano se cadevano. Quando la Vigilia si andava a messa a mezzanotte, il freddo polare e tu, bimbetta, stranita di vedere la piazza e la chiesa e tutta la gente ad un'ora così insolita, per te. Quando si invitavano gli zii da Genova, i cugini e tutti a tavola a fare festa, l'arrosto e l'insalata russa, e quel panettone conservato come una reliquia fino a quel giorno. Ora è tutto consumato più di fretta. Volendo, però, si può continuare a rispettare le tradizioni. Con qualche piccola differenza, ahimè. Il calendario dell'Avvento si compra da Muji, e dentro ci si mettono le frasi delle canzoni che ci piacciono di più. E il panettone, beh, si fa fatica a non comprarlo, dato che si avvista nei negozi già dalla fine di ottobre. Sforziamoci di fare le cose più semplici che si può, di non spendere cifre ingenti in assurdità, di guardare e non toccare, per non essere anche noi catturati dall'ingorgo, dall'inferno che si scatena ogni anno, nostro malgrado. Riproporre un Natale come i nostri, quelli che vivevamo da piccoli, potrebbe essere una soluzione. Farò così. Tutto il più semplice possibile, normale, sentito, se si può. E se proprio vorrò scatenare l'inferno, stasera, Il Gladiatore è alla Tv. Non male come programmazione, la sera di Santa Lucia. Ma io, chevvelodicoaffare, stasera, sarò al corso di cucina. E l'inferno, cara la mia signora, lo scatenerò laggiù.
13 dicembre, 2006
Al mio segnale...
...scatenate l'inferno. E via, con la danza dei regali e del traffico e del parcheggio che non esiste e della voglia che in fondo, tutto passi prima ancora di cominciare, se non fosse per i bambini, già, i bambini, anche quelli più cresciuti, che ai piccoli c'è già qualcuno non autorizzato che dice che Babbo Natale non esiste. Scatenate l'orda incontrollata di renne e zampognari, e suonatori di strada e mendicanti e furti e signorine in tailleur a far pacchetti d'artista e vetrine precise, con la neve e i fiocchi e nessun simbolo, per carità. Scatenate i vostri ricordi più segreti. Quando i doni li portava un Gesù Bambino biondo e scalzo, con la vestina candida e i ricciolini. Quando l'albero di Natale dell'8 dicembre era vero e profumava di pigne e di umido, e aveva la punta rossa e le palline di vetro, che si si disintegravano se cadevano. Quando la Vigilia si andava a messa a mezzanotte, il freddo polare e tu, bimbetta, stranita di vedere la piazza e la chiesa e tutta la gente ad un'ora così insolita, per te. Quando si invitavano gli zii da Genova, i cugini e tutti a tavola a fare festa, l'arrosto e l'insalata russa, e quel panettone conservato come una reliquia fino a quel giorno. Ora è tutto consumato più di fretta. Volendo, però, si può continuare a rispettare le tradizioni. Con qualche piccola differenza, ahimè. Il calendario dell'Avvento si compra da Muji, e dentro ci si mettono le frasi delle canzoni che ci piacciono di più. E il panettone, beh, si fa fatica a non comprarlo, dato che si avvista nei negozi già dalla fine di ottobre. Sforziamoci di fare le cose più semplici che si può, di non spendere cifre ingenti in assurdità, di guardare e non toccare, per non essere anche noi catturati dall'ingorgo, dall'inferno che si scatena ogni anno, nostro malgrado. Riproporre un Natale come i nostri, quelli che vivevamo da piccoli, potrebbe essere una soluzione. Farò così. Tutto il più semplice possibile, normale, sentito, se si può. E se proprio vorrò scatenare l'inferno, stasera, Il Gladiatore è alla Tv. Non male come programmazione, la sera di Santa Lucia. Ma io, chevvelodicoaffare, stasera, sarò al corso di cucina. E l'inferno, cara la mia signora, lo scatenerò laggiù.
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5 commenti:
ora: dato il corso di Haute Cuisine, sai che non potrai esimerti dal dettagliare (qui o sul Santa Polenta) il tuo menù per le prossime festività.
Noi, fiduciose, attendiamo.
baci.madama. dorè.
@ Silvia. Tesoro. Il menù lo comunicherò eccome. Fiduciosa, attendi, mia preziosa. E già che ci sei, strofìnati la pancia.:-) E un bacino al contenuto.
@Perec. Già dissi. Madama Dorè? Epperchemmai?:-)
mamma!!!
mi sei mancata...
baci
gran bel blog, e complimenti per la citazione ad alberto fortis
saluti
psycook
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