21 novembre, 2007

La marachella.


Chi lo ha mai detto che c'è un tempo in cui non si possano più combinare soffici, impalpabili, innocentissimi guai? Chi ha mai decretato, Ecco, da Ora Basta Stupidaggini? Una ogni tanto, diciamo semestralmente, aiuta di sicuro. Vediamo come. Esterno giorno, un mattino come tanti, in una città qualsiasi che sembra sovrastata da una grossa ostrica, tanto è il colore del cielo, cielo? ma siamo sicuri che dopo quel grigio ci sia ancora? Ci si reca dopo alcune noiose incombenze a una seduta antidepressiva, ma quale psicologo, ma quale psichiatra, si và dall'estetista per mettere in ordine di fuori prima di mettere in ordine di dentro, non so se si afferra il concetto, ma quando il Di Fuori è a posto, anche il Di Dentro diciamo che è sulla buona strada. Operazione estremità. Smalto fiammeggiante, un ciliegia elettrico, massì, trattiamoci bene questa mattina, non eravamo noi che soltanto ieri avevamo i malanni dell'umanità tutti concentrati su di noi, che masticavamo sospiri e niente voglie? Bene, vada per il ciliegia. Resta da decidere come farlo asciugare, questo smalto perfetto, questa opera d'arte, questo capolavoro di precisione che la fanciulla ha operato su di me. Nessun problema. A me un sandalo, un infradito, qualcosa che non strusci sullo smalto, che non appiccichi alle calze, che non rovini tutto, insomma. Le ballerine nella borsa, le calze a pois esse pure, il mio bel cappottino damascato con manica a tre quarti, perle a manciate e Kelly di vernice. E la gonna, ovvio, che il candido sandalo si veda benissimo, che male c'è? Le fanciulle alla finestra, non ci credevano che avrei avuto il coraggio, ma il coraggio de che? faccio forse del male a qualcuno a girare di novembre ventuno come se fosse ferragosto? E poi, non ho mica freddo. Il capolavoro è rimasto intatto e intatto rimarrà per giorni, senza sbavature e opacità così noiose e così brutte da vedere. Resta una certa qual piccolissima soddisfazione, l'aver combinato un' inoffensiva marachella, che nessuno punirà, se non con qualche occhiataccia, ho camminato sentendomi buffa e divertita, sorridendo di sottecchi, magari farò tendenza, chi lo sa, piede estivo di fine novembre. Aiuta, qualche volta, il sentirsi ancora capaci di una scena innocua, una specie di sfida, un uovo fuori dal cesto, sono scalza e allora? qualcuno vuol dire la sua? E c'è che sto bene, quest'oggi, nonostante l'ostrica lì nel cielo, nonostante 2 figlioli malaticci e febbricitanti, nonostante pioviggini brodoso da due ore in qua, e se mi verrà la febbre, e pazienza, farò un penso di quattro pagine: NON SI GIRA SCALZE A NOVEMBRE. Ma poi, chi l'ha deciso?

3 commenti:

Gallinavecchia ha detto...

Hai fatto proprio bene. Uscire dagli schemi ogni tanto, in modo innocuo ma buffo, ci fa tornare indientro nel tempo, come quando si suonavano i campanelli e via scappare. E fa tanto bene all'umore :-)

Anonimo ha detto...

MA SEI TROPPISSIMO UN MITO. NON SO COSA AVREI DATO PER ACCOMPAGNARTI...SCALZA S'INTENDE. BACI LUISA

ruben ha detto...

Jackie lo avrebbe fatto. Non dico altro, ma sai.

Bacio!
(e adesso vado a comprarmi un vaso di Nutella, perché a leggere del caminetto mi ci hai venir voglia...)

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...