Il mio. Il mondo che vivo ogni giorno, il mondo che ho costruito, incollato, messo insieme. Il mondo che difendo, che proteggo, che circondo di filo spinato, bastasse quello per tenere lontano i guai, le tristezze, i pensieri che fanno male, i magoni, quei vuoti nello stomaco, quei momenti che hai così paura che quasi batti i denti, eppure non fa mica freddo. Il mio mondo è questo qua, è fatto di cose piccole e di cose giganti, di cose che controllo e di cose che invece no, di grandi entusiasmi e di grandi, grandi, grandissime perdite di fiducia, di speranza, anche, a dirmi, ma come è possibile, ho così faticato per arrivare fino qua e adesso invece. Un mondo di lustrini e di sassi appuntiti, di perline e fichi d'India, di velluto e di carta vetrata, quella spessa, però. Mi piacciono, le mie amiche della scuola, quelle con cui si sibila al mattino una battuta innocente, e poi si ride come sceme, come se a entrare a scuola fossimo un pò anche noi, che bello, forse nessuna di noi ha perso la parte ragazza di noi appunto, il gioco, una goccia di sana insolenza, sfacciataggine, magari e le bambine prima di entrare ridono come noi e con noi, anche se non capiscono, per forza, e fa bene anche a loro, mi pare. Mi piacciono, le mie amiche dello knit, quelle storiche e quelle nuovissime, mi piace che si stia lì anche a fare niente, ho tanto da imparare da ognuna di loro e mica di lana e di punti, quella in fondo è solo una scusa, è una specie di regalo che ci facciamo e allora grazie, grazie, grazie davvero di esserci state ieri. Come sempre del resto. La mia casa e tutto quello che ci sta, e tutti quelli che ci stanno, loro che sono il mio giardino, il mio sogno di sempre, il mio progetto più ambizioso e meglio riuscito, tutto il mio cuore e la mia anima e tutto il resto, se ci fosse un resto, sarebbero anche quello. Il mio mondo è questo qua, è un grafico impazzito di dolcezze e di malinconie, di risate e di singhiozzi, panna montata e acido muriatico, lingotti d'oro e mattoni sbrecciati, pesci rossi e squali bianchi, acqua di sorgente e pozzanghera. Saprò difenderlo, curarlo, strapparne le erbacce, innaffiarlo e coccolarlo, accarezzarlo, scuoterlo quando bisogna, gridare o stare in silenzio, dire la mia, quando serve, farci un muro di cinta o aprire il ponte levatoio, bisbigliare o cantare, esserci o scappare.
3 commenti:
Come al solito mi ritrovo in ogni parola che scrivi.Sono una chioccia che difende i suoi pulcini,una leonessa che difende il suo territorio.La cosa che ti invidio,e non sai quanto,è che tu hai le tue amiche vicine mentre io,l'unica amica con la A maiuscola è a Genova.
Un abbraccio.
Tiziana
Se puoi fatti un giro sul mio blog ti ho fatto un regalo ciao a presto!!betty
Io ti adoro per quello che sei e per quello che trasmetti. La tua magia è la quotidianità che colori con i tuoi umori..grazie santin
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