E basta, che non se ne può proprio più di tutti questi giri in giro, e di qua e di là, e di sù e di giù, per diletto e per lavoro, ebbasta. Da oggi e per un bel pò, niente più transumanze e valige, e preparativi e organizzazione della metà dei figlioli rimasti a casa, e le ospitate della Princi dalla sua amica del cuore, che in effetti era un pò delusa, ieri, davanti a scuola, Come, il Congresso è Già Finito? Yes, baby, e scusa tantissimo se stasera dormi a casa tua. Voglia di fermarsi, per un pò, mica per sempre, solo, desiderio di ritmi normali, come possono essere normali e noiosi e lenti i tempi miei, di questa casa, di questa falange armata, di questo convitto, di questo collegio, di questa comunità collinare, di questo adorabile plotone. Per cominciare, si riprendano con tranquilla, provincialissima e benedetta abitudine i riti consueti. Le amiche, signora cara, quelle che con cui scambi le ricette, i libri, e le chiacchiere e le confessioni, di quei peccatucci da niente, s'intenda. E poi la casa, silenziosa o confusionaria niente ci fa, la casa purchessia. Giorni, morbidissimi e normali, senza dover dire o fare nulla che non si abbia voglia di dire o fare. la quiete, mi pare. Il lusso, mi sembra. La felicità, ne sono certa.
1 commento:
Ti auguro che questa "pace" continui per un bel po'.A presto!Erica
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