03 aprile, 2009

Venerdì.

Ore strane, nelle case della collina. E' un venerdì di cielo vuoto, di pioggia che è lì lì per cadere, ma che non si sa bene se lo farà oppure no. Certo, è brutto. Più brutto, stavolta. Ci si concentrerà sulle cose da fare, che van fatte eccome, mica si può stare tappati in casa a cucinare l'impossibile come ieri mattina, quella torta profumata che ha riempito la cucina di un aroma di cannella e di zucchero, ma che profumo ha lo zucchero, sa di torta, ecco di cosa sa. Oggi è un oggi diverso, di un silenzio masticato, di una specie di convalescenza, da cosa poi, di un sonno ristoratore di mio figlio grande, che dorme e dorme dalle 9 di ieri sera, sul quale sonno ho vegliato, mille volte dalla porta socchiusa, si è addormentato di schianto, vestito, e sua sorella lo ha coperto, silenziosa e compunta, con la trapuntina di Bambi. Ho indovinato i suoi pensieri che uscivano dal respiro schiacciato sul cuscino, ho amato con una forza nuova quei suoi ricci scomposti, ho raccolto e piegato con cura il suo dolore, l'ho messo lì, accanto alle fotografie, ai bigliettini, alle cose. Ci penserà lui. E così come la mia mente rifiuta di elaborare un pensiero che ho fisso da giorni ma che non riesco a formulare, penso a quanto sia tutto così fatale e leggero ed evanescente, e strano e ridicolo, se ci pensi bene, e il destino e il caso e e il disegno che Qualcuno ha già tracciato per te e per i cari che hai, e allora ti chiedi a che serve, e alterni pensieri filosofici a DevoFareLaSpesa, e a quel pensiero, quel pensiero che non riesci a scacciare perchè non ha forma nè colore, ma che è lì, quel pensiero che ti segue come un'ombra me che ti giri di scatto e non vedi più, quel pensiero straziante che non hai il coraggio di dire a voce alta a nessuno nemmeno a te, figuriamoci a lui, ma che sai che sa e allora dormi, figlio, dormi qui, con la coperta di Bambi e i pantaloni da casa, veglio sul tuo sonno e sulla tua vita, con l'amore più grande che so e che posso perchè di piangere basta, ma di amarti, figlio, è tutto quello che posso fare.



5 commenti:

santin ha detto...

Non so cosa sia successo, ma vi sono vicino col pensiero..Un forte abbraccio profumato di viole...santin

Graziella ha detto...

sei una mamma eccezionale, una donna eccezionale.
abbraccia tuo figlio ogni volta che puoi, farà bene a lui e a te.
l paroletante volte sono inutili.
un abbraccio ad entrambi.
Graziella

Beta ha detto...

Sembra brutto e crudo, ma come mi ha detto mio marito l'estate scorsa (quando improvvisamente è mancato un ns carissimo amico):"puoi anche non dormire, puoi anche non mangiare, puoi continuare a piangere per far uscire tutto il dolore ... ma dobbiamo farcene una ragione, perchè per noi la vita continua, più preziosa che mai!". Un abbraccio sincero, Beta.

bombamagagna ha detto...

ti lascio qui, in un cantuccio, un abbraccio forteforte, anzi due, uno poggialo sulla coperta di bambi.

Gallinavecchia ha detto...

"Quel" pensiero accompagna ogni madre. Sempre. A volte sembra che non ci sia, ma a cercare bene, in quell'angolino del cuore e della mente, c'è sempre.
Ti abbraccio forte.

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