Piove, ripiove e strapiove. Niente di bello, stamattina. Una figliola malaticcia, nessun progetto piacevole nell'immediato, almeno non fino a stasera, che di uscire dovrei, sì, e far due cose in città, ma chi ne ha voglia di bardarsi e coprirsi e fare attenzione alle pozzanghere e passare sotto gli alberi davanti a casa, mi sembra sempre che sotto gli alberi piova di più, in automatico, anche quando smette, e sento le gocce che scendono e piove anche quando non piove più e poi l'ombrello, io non sopporto andare in giro con l'ombrello, lo perdo, lo dimentico, mi sembra di mettere sempre uno spazio inviolabile tra me e il resto della gente, l'ombrello non permette che nessuno ti si avvicini e se lo fa lo guardi rabbioso, perchè ha urtato il tuo, di ombrello e non c'è modo di cucire così un minimo di relazione improvvisa che abbia un senso. Ho pensieri confusi stamattina, bui, come la luce che c'è fuori, ma come può mai la luce essere buia, sì che può. E' pesante e opprimente, il colore che si vede da qui, è fradicio e impossibile, e niente suggerisce se non starsene nel letto, e nemmeno a guardar dalla finestra, se no l'effetto si amplifica e non va bene. Quel che farò quest'oggi ancora non lo so, trovo detestabili questi giorni ingombranti e senza senso, che sono tristi per definizione e anche se ti sforzi non ci trovi una sola ragione che sia una e forse mi piacerà uscire fuori a schivare le pozzanghere e aspetterò che piova di meno, così l'ombrello non mi servirà.
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