
Esprimi un desiderio. E fai cinque buoni propositi per l'anno nuovo, si fa sempre, non è vero? Riordinare i cassetti, i fili da ricamo, una specie di inventario, buttare i vestiti vecchi e le vecchie presine consunte dall'uso e gli strofinacci, anche quelli, e le tazze sbrecciate e le maglie di lana che fanno i pallini. Buttare via, un pò come per dirsi che, in fondo, si stava male con tutta quella roba vetusta intorno, ci dava brutti pensieri e rimandava brutte immagini. Via, un sacco nero, di quelli grossi e tutto dentro senza guardare, non quelli lillini che sono trasparenti, se no ti vien voglia di salvare quel vaso o quella t-shirt che ti piaceva tanto. Resettare, come ho fatto a non pensarci, riprendere da capo, freschi come rose e freddi come spie, lontani, distanti, cucirsi il cuore nella fodera del cappotto, nel cappuccio della felpa e non ascoltarlo, per un pò. Mi vogliono superba? Lo sarò, eccome, più di sempre, altezzosa e un pò vigliacca, si dice stronza, in realtà. Benissimo, pronti, via. Non la sono stata mai, o forse non abbastanza. ho sempre cercato di salvare quel ridicolo senso di appartenenza a qualcosa che non esiste più da molto, e da adesso, da prima, da ieri, cercherò di appiccicarmi addosso questo nuovo ruolo. La mia famiglia è questa qua, mio marito e i miei bambini, bambini? ma dove, sono alti due metri e belli come il sole di giugno. Nient'altro mi serve. Avrò spalle su cui piangere lo stesso, avrò discorsi difficili da dividere con le persone che sanno davvero come sono, che strano, non il tuo sangue, però, che buffo scherzo della vita, le persone uguali a te non sanno nemmeno da che parte sei voltata e quelle che hai incontrato solo l'altroieri sanno come stai al solo suono della tua voce al telefono. Che storia. Butto via tutto. Le offese di ieri, le falsità, il mio implorare attenzioni che non merito, si vede, Non mi sentirò sola, c'è forse un modo per sentirsi più sola di così, certo peggiore ma in ogni caso diversa, più attaccata ai gesti d'affetto, alle piccole sorprese, alle piccole cose che ti fanno sentirse un pò voluta, amata, circondata di bene, al sicuro, insomma. Bene, negatemi pure tutto ciò, sono anni che lo rincorro e non l'ho mai acchiappato, eppure ero brava a prendere farfalle, da bambina. Si resta bambini in un certo senso, si ha sempre voglia di un abbraccio caldo, sempre voglia di una carezza. Non sono stata abbastanza brava, meritevole, non sono stata nominata per il Premio Bontà Duemilasei. Ho ingoiato rospi, prestato soldi mai rivisti, fatto finta di niente. Non abbastanza. E adesso, la Scocciata Stronzissima Superba, mette sù una bella corazza, diventa algida e merdosetta sul serio, sparisce dal giro, nel sacco nero butta anche le cose che le fanno male, che la fanno piangere in autostrada con la nebbia e i TIR, e se nessuno si preoccupa di sapere se per caso è spiaccicata contro qualche guard-rail, ma cosa importa, ho le spalle grosse e sopravviverò. A casa mi aspetta l'amore quello vero, che ho fatto io, che ho voluto. Di tutto il resto non me ne importerà più fico secco. Si cambia, signori miei. E vaffanculo pure alla farfalle.