Balla.
Balla nel sole.
O sotto la pioggia.
Balla e basta.
Balla nel prato, balla nella collina dietro casa, balla sul sentiero dove si scivola, dove rischio di cadere ogni vola, sulle foglie umidissime che sembrano di vetro e che si appiccicano.
Balla come me, insieme a me, nel campo incolto che non si capisce nemmeno dove finisca, è un prato strano, un pò in discesa, e ha un boschetto di tre alberi tristi in inverni e opulenti in estate.
Come tutti gli alberi, a pensarci bene.
Ballo così, ballo in salone, dove si fanno esperimenti sulle casse della tv, e in un attimo c'è il volume a palla e dovrei dire Abbassate!!!! e invece no, non faccio una piega e ballo da squilibrata i Coldplay, e salto e giro giro su me stessa, e ballo col gatto in braccio, e canto forte, non so tutte le parole ma non fa niente, è ballare che devo, non cantare. Mica viene Chris Martin a controllare.
Ballo perchè sono contenta di me.
Ballo perchè è così bello far finta di essere da un'altra parte, su una spiaggia, magari,
Ballo perchè c'è un sole timido e bellissimo, un sole che mi racconta delle belle storie, che mi promette un anno luminoso e trasparente, che mi fa bella, spettinata e bella, bella come ti fa la felicità, la consapevolezza, la voglia di fare delle cose, l'energia.
Ballo e sono felice, oggi e per sempre voglio pensare alle cose lucide, e ridere, ridere tanto, giocare a nascondino con la fatica e la malinconia, e non farmi trovare mai, mi faccio trovare solo da chi voglio, succedeva anche nel cortile della scuola, all'intervallo.
Ballo per me, ballo per le persone che mi guardano in salone e ridono con me, e scuotono la testa, ma che sono felici come me di vedermi così scema e leggera.
Non sarà così per sempre, e certo che lo so, e ci saranno giorni complicati e magoni infiniti e solitudini così grandi e delusioni e incazzature e urla e minuti così pesanti da sembrare secoli di polvere e veleno, ma adesso non mi importa, non me ne importa niente.
Ballo e rido, scema e leggera, va bene così.