05 aprile, 2006

Blook che cosa???


Ecco, certamente mi addormenterò più acculturata, stasera. Quello che leggete è un blook. Una di quelle parole orrende coniate per fondere 2 cose insieme, cioè blog e book. Un ibrido, insomma. A metà tra il romanzo che voglio scrivere da sempre e il blog che da un mese più o meno mi diverto a tenere. Le Fragole, insomma. In realtà, qualcuno mi ha chiesto "machecos'èunblog?". Ecco, mi sono sentita, per così dire, interrogata. Di matematica, peraltro. Dunque, vediamo. Un blog nessuno sa bene che cosa sia. E' uno spazio, un sito, una vetrina, una specie di quaderno dove scrivi quello che ti va, dove metti le ricette e le foto del tuo gatto, dove parli di fisica e di pizzo al tombolo, di letteratura e di infradito, di alta finanza e crema per le mani. Un caos, insomma. Affascinante, perlopiù. Uno racconta e si racconta, e ho fatto una torta e ho comprato una borsa, ma so di moltissimi che leggono ogni mattina, dopo i quotidiani e l'oroscopo, e questa, lasciatemelo dire, è una gran bella soddisfazione, che mi esalta, mi inorgoglisce e un pò mi gasa, a dirla bene, e tutti, a un certo punto sapranno i fatti miei, ma cosa importa.
Uno scrittore, vero o finto che sia, deve avere la sua bella dose di narcisismo. Che scrittore sarebbe, se no?

Il tunnel.


Forse è impopolare. Forse non sta bene. Ma io, dal tunnel, ancora non sono uscita. Della Coccoina, intendo. Da tempo immemorabile, io, la annuso. E la trovo, sublime. Quel misto di mandorla e di biscotto un pò bruciato, di budino, anche. Così buona che ti vien voglia di assaggiarla, ma, tranquilli, fin lì il mio delirio non è mai arrivato. La usavo a scuola. Prima dell'avvento delle colle in stick, era Lei a farla da padrona. Ineguagliabile lo scodellino argenteo, malleabile, e quel suo pennellino, un miracolo di design anni 70. Aprirla, nuova, immacolata e passarlo pianissimo, per carità, sulla superficie lucida ed intonsa, era un rito vero. Una celebrazione. Adesso, le occasioni di usarla non sono molte in realtà, ma possiedo il mio bel barattolo di Coccoina per ogni evenienza. E, passando dalla corsia della cancelleria al supermercato, la tentazione è sempre troppo forte. Mi fermo e la annuso, circospetta. E la adoro.
Farà male?

04 aprile, 2006

Lost and found.


Lo so, lo so. La fotografia è orrenda. Non gli rende giustizia, come dire. Tutti, io credo, abbiamo degli oggetti di culto, inscindibili da noi, senza un significato particolare, o magari anche. Certo, non l'anello di fidanzamento o la fede. Gli altri oggetti, dico. Un braccialetto, una maglia, una candela. Cose che ci sono piaciute subito, regalate o meno, trovate per caso o cercate per anni. Io ne ho qualcuno. E Lui era uno di questi. Non lo tolgo mai. Ci gioco quando sono in imbarazzo, lo leggo e rileggo, lo lucido, mi piace il rumore che fa, un pò ferraglia un pò campanellino. Sabato mattina non l'avevo più. Ho cercato dovunque. Ho chiamato quasi in lacrime la palestra, ho disfatto il letto, rovesciato la borsa. Era sparito. Perso. E il mio cuore con Lui. Beh, non esageriamo. Molto triste, comunque. Anche se un pò ammaccato, anche se in qualche lettera lo smalto è venuto via. Poi, oggi, la scoperta. Se ne stava lì, seminascosto, sotto il sedile della macchina, era il sole del pomeriggio a farlo luccicare. Meraviglioso.
La felicità, voi lo sapete, è fatta di piccole, piccolissime cose. Anche ritrovare, quando meno ce lo aspettiamo, qualcosa che pensavamo perduto per sempre. Sia esso un amico, un amore, o, nella fattispecie, un braccialetto con inciso l'Infinito di Leopardi.
Bello davvero.

A tonnellate


Uniamo l'utile al dilettante, come ho sentito dire una volta. In una bella mattina grigina il giusto, ma sono certa che si metterà al bello, lo so, lo sento. Una ricetta semplice, e ce ne vorrebbe una tonnellata di mousse au chocolat per tirarsi fuori, per tirarsi sù, per sfangarsela un pò, insomma.
Stufa, direi. Di quelli che fai passare sulle strisce e nemmeno ti guardano, della campagna elettorale (ma sono in corsa per la presidenza del Consiglio o di una scuola materna?), delle multe prese per 5 minuti di distrazione, di quello che sbaglia la corsia del Telepass. Stufa dei call center, dove per chiedere una banale informazione devi digitare e attendere e digitare e attendere per non perdere la priorità acquisita. Stufa delle commesse che "Ma quella borsa costa 730 euro, e tu, bene, allora me ne dia due", stufa di quelli che ti raccontano le loro mirabolanti avventure senza nemmeno chiederti come stai.
Per consolarsi, forse, basta la saggia frase C'è di Peggio, una spazzolata e via, per non pensarci più.

03 aprile, 2006

Daysleepers



Receiving department, 3 a.m.
Staff cuts have socked up the overage
Directives are posted.
No callbacks, complaints
Everywhere is calm.
Hong Kong is presentTaipei awakes
All talk of circadian rhythm
I see today with a newsprint fray
My night is colored headache grey
Daysleeper
The bull and the bear are marking their territories
They're leading the blind with their international glories
I'm the screen, the blinding light
I'm the screen, I work at night.
I see today with a newsprint fray
My night is colored headache grey
Don't wake me with so much.
Daysleeper.
I cried the other night
I can't even say why
Fluorescent flat caffeine lights
Its furious balancing
I'm the screen, the blinding light
I'm the screen, I work at night
I see today with a newsprint fray
My night is colored headache grey
Don't wake me with so much.
The ocean machine is set to nine
I'll squeeze into heaven and valentine
My bed is pulling me,GravityDaysleeper.
Daysleeper.
Daysleeper.
Daysleeper.
Daysleeper.

R.E.M.
Bonjour.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...