Lo so, lo so. La fotografia è orrenda. Non gli rende giustizia, come dire. Tutti, io credo, abbiamo degli oggetti di culto, inscindibili da noi, senza un significato particolare, o magari anche. Certo, non l'anello di fidanzamento o la fede. Gli altri oggetti, dico. Un braccialetto, una maglia, una candela. Cose che ci sono piaciute subito, regalate o meno, trovate per caso o cercate per anni. Io ne ho qualcuno. E Lui era uno di questi. Non lo tolgo mai. Ci gioco quando sono in imbarazzo, lo leggo e rileggo, lo lucido, mi piace il rumore che fa, un pò ferraglia un pò campanellino. Sabato mattina non l'avevo più. Ho cercato dovunque. Ho chiamato quasi in lacrime la palestra, ho disfatto il letto, rovesciato la borsa. Era sparito. Perso. E il mio cuore con Lui. Beh, non esageriamo. Molto triste, comunque. Anche se un pò ammaccato, anche se in qualche lettera lo smalto è venuto via. Poi, oggi, la scoperta. Se ne stava lì, seminascosto, sotto il sedile della macchina, era il sole del pomeriggio a farlo luccicare. Meraviglioso.
La felicità, voi lo sapete, è fatta di piccole, piccolissime cose. Anche ritrovare, quando meno ce lo aspettiamo, qualcosa che pensavamo perduto per sempre. Sia esso un amico, un amore, o, nella fattispecie, un braccialetto con inciso l'Infinito di Leopardi.
Bello davvero.
Nessun commento:
Posta un commento