Quella di un lungo viaggio. Preparare una valigia è un'arte indiscussa. Ci vuole misura, buon gusto, una certa dose di chiaroveggenza, e un minimo di astuzia. Personalmente, le valigie non le so fare. Nel senso che, negli anni ne avrò preparate mille e per le mete più diverse, ghiacciaio e Tropici, deserti e musei, ma mai, o quasi ho fatto una valigia, come dire, consona. Il mio problema è che eccedo. Troppe scarpe, sempre. E poche maglie. Troppi pantaloni. Nessuna camicia. Troppi occhiali. Insomma, una valigia che non va bene. Perciò, mi vedo costretta, una volta raggiunta la meta, a un giro di rifornimento. Ovviamente parlo delle MIE valigie. Quelle che preparo per gli altri, leggi, i miei figli, invece, sono di una precisione chirurgica. Mutande, maglie, calze a multipli di 3, fazzoletti e pigiamini. E la busta con le medicine, ovvio. Tachipirina, Citrosodina, gocce per le orecchie, pastiglie contro la febbre gialla, colera e vaiolo, anche se debellato, perchè non si sa mai. La valigia che ho testè preparato mi sembra, contro ogni previsione, perfetta. T-shirt, jeans, una felpa, un sottoveste. E poi il mio kit di sopravvivenza: l'iPod, un libro, una copia di MarieClaire2, un piccolo ricamo da fare lì per lì. In fondo, per un viaggio verso l'Iisola, non serve nient'altro.
11 aprile, 2006
La valigia sul letto.
Quella di un lungo viaggio. Preparare una valigia è un'arte indiscussa. Ci vuole misura, buon gusto, una certa dose di chiaroveggenza, e un minimo di astuzia. Personalmente, le valigie non le so fare. Nel senso che, negli anni ne avrò preparate mille e per le mete più diverse, ghiacciaio e Tropici, deserti e musei, ma mai, o quasi ho fatto una valigia, come dire, consona. Il mio problema è che eccedo. Troppe scarpe, sempre. E poche maglie. Troppi pantaloni. Nessuna camicia. Troppi occhiali. Insomma, una valigia che non va bene. Perciò, mi vedo costretta, una volta raggiunta la meta, a un giro di rifornimento. Ovviamente parlo delle MIE valigie. Quelle che preparo per gli altri, leggi, i miei figli, invece, sono di una precisione chirurgica. Mutande, maglie, calze a multipli di 3, fazzoletti e pigiamini. E la busta con le medicine, ovvio. Tachipirina, Citrosodina, gocce per le orecchie, pastiglie contro la febbre gialla, colera e vaiolo, anche se debellato, perchè non si sa mai. La valigia che ho testè preparato mi sembra, contro ogni previsione, perfetta. T-shirt, jeans, una felpa, un sottoveste. E poi il mio kit di sopravvivenza: l'iPod, un libro, una copia di MarieClaire2, un piccolo ricamo da fare lì per lì. In fondo, per un viaggio verso l'Iisola, non serve nient'altro.
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1 commento:
ah!finalmente tu mi dai la risposta ,quando in Italia chiedevo Marie Claire idee nessuno sapeva in pratica è Marie Claire2.grazie
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