06 aprile, 2006

Anche io.


Ora sto meglio. Ce l'ho. Ne possiedo uno, finalmente. E sono soddisfatta.
La diatriba del rigalimoni non occorre capirla fino in fondo, affinchè diverta. C'è e basta. Comprato in un negozio di ferramenta che vende cose inenarrabili, dagli stampi per le uova di Paqua a quelli per biscotti, ma non quelli di metallo che usiamo tutti, no, troppo facile, quegli stampi americani che ricordano i timbri della Posta, tanto per capirci. Ma sa, signora, quest'anno abbiamo venduto un sacco di stampi per la colomba. Ne vuole uno? Gulp. Ho declinato, gentilmente, tutta concentrata sul mio rigalimoni nuovo di zecca. E così, da oggi, la mia cucina ha un nuovo utensile. Lo userò, vediamo, 6 volte in un anno.
Ma, come si dice, doveva essere mio. E lo è, giust'appunto.
Anche se, a ripensarci, era più carino quello di Ikea.

1 commento:

perec ha detto...

il rigalimoni rende migliore ogni stanza. chissà perchè ci siamo accanite su una semplice metafora,c he passa attraverso un oggetto e sdrammatizza un uomo. che non è quello di una, ma è diventato un lui generico. bel posticino, questo.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...