Dopo la festa. Dopo i parenti. Dopo i confetti, le violette e l'emozione. Quella, tanta. A vederlo, impettito, emozionato, la camicia bianca e il maglione blù, i pantaloni da grande, i capelli arruffati, sorride, e si gira , ogni tanto, a guardarmi in Chiesa, come a dirmi, siete lì, vero? Così grande, di già, e ancora così piccolo,per piacere. La Messa, i lacrimoni, i miei, ovvio, e tutti i suoi fratelli in fila nel banco, accanto al padre, anche loro che più belli di così non si può proprio fare, che sembrano ritagliati via da un film, anche la piccola, composta, fiera,la gonna blù e il cerchietto con le roselline. Commossa, come me. E poi la festa, semplice, senza foto in posa e tanto chiasso, il sole delle colline sorride lì vicino, la mia famiglia, per una volta, tutta lì, le zie lontane, la cognata nuova, gli amici della vita. Bello. Abbiamo fatto tardi chiacchierando, dopo, a casa, scartando i regali, la parte più bella delle feste è quando se ne vanno quasi tutti, si resta lì a fare i pettegoli, bonariamente, per carità. Lui, felice. Di questo giorno tutto per lui, di aver riunito tutti, Che Bello Mamma Avere i Parenti, di aver fatto un passo così grande, da grande. E io, felice per lui. Felice della festa, e anche di questa torta alle nocciole, semplice e un pò demodè, senza omini di plastica piantati sopra. Normale. E' stato tutto perfetto. Da dire, altro non c'è.
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