07 aprile, 2006

Bonjour.


E' il grande rito del mattino. Serve per fermarsi un attimo. Come, fermarsi , appena svegli? Certo che sì, per riordinare le idee prima di partire, spediti, carichi e decisi. Beh, di venerdì è molto raro che uno sia carico e deciso, nel senso che si sente già un pò in vacanza, un pò letio brevis. Si scende in cucina, una coccola al gatto, una al cane, uno sguardo alla casina del pettirosso. Manca un serpente a sonagli e un merlo indiano ma mi sto attrezzando. E quei 10 minuti di silenzio prima delle urla sulle scale, delle merende dimenticate, dei libri lanciati, dei SIAMO IN RITARDO urlati da me sottovoce perchè, si sa, alle 7,30 il vicinato tutto dorme ancora della grossa e le autolinee private della mia famiglia,invece, a quell'ora dovrebbero già essere in viaggio verso la città; così, mi sono allenata a urlare sottovoce, sentono i diretti interessati e nessun altro. O almeno, spero. Così, la colazione in silenzio è un dono del Cielo. Caffelatte all'arancia e pane tostato. Una vera delizia. L'energia necessaria per prodursi, all'uscita, a schivare le bici, il pallone e scavalcare con agilità il monopattino dell'Infanta abbandonati sulla soglia di casa. Ma è di un bel viola pervinca, si intona alle primule del davanzale, e allora è perdonata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

urlare in silenzio??? E come, in stile Fuorigrotta?

baci

S.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...