Cento. Proprio 100. Cento confessioni, cento frivolezze, cento storielle da niente, cento pensieri liquidi che escono di qui e volano, lontano o vicinissimo, non importa molto dove. Cose che faccio, che dico, che vivo e che ho ascoltato, che ho sofferto e che ho voluto, che ho pensato, pianto anche, giocato spesso, amato, sempre. Perchè è l'amore che muove tutto. Per i libri, per scrivere, per le persone attorno a me, per la mia casa, i miei gatti, il cane e il pettirosso, le mie cose più nascoste, quelle vere e quelle finte, quelle serie e quelle no, quelle di carta e quelle di plastica, quelle di vetro da guardarci dentro come le biglie, e di lana pesante, che scaldano d'inverno, quelle dorate per le sere con la luna, quelle d'argento per la notte di Natale, quelle di sole, per il mare che ho dentro, le cose più mie, quelle che penso prima di dormire, quelle che trovo sul cuscino al mattino, quelle che tengo per me, quelle che preparo per le feste, quelle che aspettano le fate coi campanelli, quelle che fanno bene al cuore, quelle che inforno coi biscotti, che mescolo al latte, che ricamo per me. Quelle che vedo dalla finestra, che trovo al supermercato, che colgo nel mio giardino. E' l'amore da raccontare, da tenere nascosto, conservare per quando se ne avrà più bisogno, come il pane , non ce n'è mai abbastanza. L'amore per le storie che vivo, le più banali, le più sciocche e le più grandi, importanti e splendide. Non vorrei che andassero perse, le ho amate troppo e così le scrivo, le fermo e le regalo, a chi le vuole, a chi le ascolta e a chi le legge, a chi sa e a chi non sa, a chi capisce e a chi no, non fa niente. Tutti, proprio tutti, sanno che dentro ogni post, ogni foto e ogni racconto, c'è tutto l'amore che ho. Sincero e lucido, preparato con tutto, proprio tutto l'amore che c'è. Teneteli lì, vicini, comprateli, a mazzi come i tulipani, a dozzine come le rose e le uova, a mazzolini teneri come le viole, a chili come le Fragole. E che siano, non c'è di che, Infinite.
26 aprile, 2006
Cento di questi post.
Cento. Proprio 100. Cento confessioni, cento frivolezze, cento storielle da niente, cento pensieri liquidi che escono di qui e volano, lontano o vicinissimo, non importa molto dove. Cose che faccio, che dico, che vivo e che ho ascoltato, che ho sofferto e che ho voluto, che ho pensato, pianto anche, giocato spesso, amato, sempre. Perchè è l'amore che muove tutto. Per i libri, per scrivere, per le persone attorno a me, per la mia casa, i miei gatti, il cane e il pettirosso, le mie cose più nascoste, quelle vere e quelle finte, quelle serie e quelle no, quelle di carta e quelle di plastica, quelle di vetro da guardarci dentro come le biglie, e di lana pesante, che scaldano d'inverno, quelle dorate per le sere con la luna, quelle d'argento per la notte di Natale, quelle di sole, per il mare che ho dentro, le cose più mie, quelle che penso prima di dormire, quelle che trovo sul cuscino al mattino, quelle che tengo per me, quelle che preparo per le feste, quelle che aspettano le fate coi campanelli, quelle che fanno bene al cuore, quelle che inforno coi biscotti, che mescolo al latte, che ricamo per me. Quelle che vedo dalla finestra, che trovo al supermercato, che colgo nel mio giardino. E' l'amore da raccontare, da tenere nascosto, conservare per quando se ne avrà più bisogno, come il pane , non ce n'è mai abbastanza. L'amore per le storie che vivo, le più banali, le più sciocche e le più grandi, importanti e splendide. Non vorrei che andassero perse, le ho amate troppo e così le scrivo, le fermo e le regalo, a chi le vuole, a chi le ascolta e a chi le legge, a chi sa e a chi non sa, a chi capisce e a chi no, non fa niente. Tutti, proprio tutti, sanno che dentro ogni post, ogni foto e ogni racconto, c'è tutto l'amore che ho. Sincero e lucido, preparato con tutto, proprio tutto l'amore che c'è. Teneteli lì, vicini, comprateli, a mazzi come i tulipani, a dozzine come le rose e le uova, a mazzolini teneri come le viole, a chili come le Fragole. E che siano, non c'è di che, Infinite.
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