Mi piace solo perchè è viola. E perchè è l'unica pianta che riesco a tenere in vita. E perchè fa dei fiorellini rosa, semplici e senza profumo, che si nascondono la sera, così tanto da sembrare sfioriti, per poi riapparire la mattina dopo, eccoli lì, eppure, non erano andati via? SI chiama miseria, non l'ho mai vista da nessun fioraio, ma una donna a Positano, una volta, me ne regalò un rametto, anni fa. Questa aiuola insieme a mille altri vasi e vasetti, è pronipote di quel rametto. Così, mi capita di fermarmici un pochino davanti la mattina prima di scendere in paese per la spesa, magari, o per andare alla spiaggia. Me la coccolo un pochino. Ha foglie di velluto che accarezzarle è pura terapia; strappo via le erbacce e le foglie che sono diventate secche. E la guardo. Tutto quel viola mi mette allegria, mi calma, mi fa sentire in pace, non so, scaccia i pensieri tristi che anche qui, ogni tanto, si affacciano in una testa confusa, in un'anima di cristallo e piume e steccoline di shangai, in un complicato, sottile, labile assetto, ne togli una soltanto e crolla tutto. E se a volte ci si sente vuote e così distanti da tutto, così inadeguate, certe volte e certe altre così invincibili, basterà fermarsi un attimo, guardare bene, dentro, attorno e di lato. Come si osserva la siepe viola per togliere i fiorellini sfioriti e le erbe cattive, annaffiare con cura, nè troppo nè troppo poco. Respirare a fondo, sorridere di più, e rimescolare di nuovo tutto. Coraggio, da capo, si raccolgono le steccoline e via, un'altra partita a shangai. O un'altra carezza alla miseria. Funzionerà, ne sono certa.
2 commenti:
era una delle piante preferite da mia nonna!!!
.....io sono riuscito a recuperarne un paio di rametti meno di un mesetto fa, ma non riesco a farla attecchire!
pian piano stanno seccando le foglie uffi.... :(
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