18 gennaio, 2009

Pigra domenica.

Già l'immagine la dice lunga. Nessun rumore, da tempo ormai, lassù nella casa in collina. Che si è fatto tardi, la notte scorsa, che non si ha voglia di uscire al freddo e al gelo, anche se nessuno è ancora uscito di qua, si guarda fuori e si pensa "farà un freddo..." ma nessuno che vuole saperlo conn precisione. Silente è tutto qui intorno, i figlioli dormono, i più grandi rientrati alla casa paterna che era giorno fatto o giù di lì, gli altri svegli, che svegli è una parola grossa, leggono, si rinfilano sotto le coperte, che grande lusso è svegliarsi e poi tornare a dormire, che grande, grandissima ricchezza poter dire Dormo Fin Quando Mi Pare, sto in pigiama fino a domani, che m'importerà mai. La scrivente ancora non ha la poesia necessaria di pensare al pranzo domenicale, dacchè il desco è ancora ingombro di tazze e biscotti e di quella torta straordinaria che ha fatto ieri la felicità del suo Sposo Amatissimo. Si dipana così, una domenica d'inverno, coperte a mucchio sui divani, che cosa fai, colazione o pranzo, oggi mi guardo un bel film, si sente da sopra un friccicolio di doccia, significa allora che qualcuno si è svegliato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ha fatto la felicità del tuo amatissimo sposo soltanto perchè noi, dopo unfilodi, abbiamo deciso
di proseguire in altra direzione! ;-)
ursula

diamanterosa ha detto...

Vero. Mi hai sbugiardata. La torta, a voi era destinata. Peccato, ma le gitanti erano stremate, e hai fatto bene a ricondurle a casa. Ma altra occasione ci sarà.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...