Ora, la lana Noro è il piano attico. Il top dei top dei top. Il massimo. Cinque stelle Lusso Relais & Chateaux. Una lampada di Ingo Maurer. Un macaron di Ladurée. La Kelly di Hermés. Il piegaciglia di Shu Uemura. Un profumo di Creed. Bene, ho finito. La lana Noro io l'adoro. E anche se certe mie Amiche dicono che lascia i pelucchi (bestioline, è l'angora, no? ma tutto vi devo insegnare?) a me essa, la Noro, fa impazzire nel vero senso. Per quella sua morbidezza cosmica, per quei suoi colori polverosi, degradanti, avvolgenti, meravigliosi. Oggi, domenica di sciallo totale, tutto dedicato alle attività che ciascheduno più gradisce in assoluto, ho messo sù in cinque e tre otto Marianna una sciarpa preziosissima con due trecciolone di questa ambrosia di lana, la Kochoran, per intenderci meglio, un sapientissimo mix di lana purissima, angora e seta. Il modello di Ravelry, due ferri che sono armi improprie, tra una mezz'ora sarà pronta. Giusto in tempo per le castagne. Che c'azzecca la Noro con le castagne? Un bel niente, ma la castagna và come il pane, lo sanno tutti. E costa molto, molto meno della Noro. Ragionamento complicato, ma in una domenica di pioggia vale tutto. Al resto, ci si pensa poi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Odore di dicembre.
Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...
-
La Casa in Collina, con tutti i suoi abitanti, era da sempre teatro di storie e leggende, di piccole e grandi tradizioni, qualcuna impara...
-
C'era un libro, una volta, così intitolato. Mi pare fosse di Luca Goldoni, indagherò. Colgo l'occasione per spiegare. In realtà da s...
1 commento:
Meraviglia delle meraviglie:) Un abbraccio
Posta un commento