Era gigante sì.
Mai vista una luna del genere. E sì che di lune ne aveva viste tante, in collina, sul mare, nel deserto, perfino dall'altra parte del mondo. Questa qui era una luna speciale, grande quanto un mappamondo, un'enorme frittata, una specie di grande, grandissima palla dorata.
La strada di casa era così illuminata, da dietro i prati grandi e le colline, e i tetti delle case quel giallo bello rassicurante, con una luna così hai come la sensazione che tutto sia bello e perfetto, stirato e in ordine. Sorveglia dal suo cielo i sonni di tutti, le strade, i sentieri, i palazzi e i monumenti, sorveglia il tuo cuore. Sorveglia te.
Non era tardi, non aveva sonno, aveva in sè l'agitazione che ti resta dopo un esame, la sera del matrimonio, quella stanchezza felice che non vuoi assecondare per paura che svanisca tutto, come le bolle di sapone che guardi sì, ma che hai paura che fra un attimo, puff! colori e meraviglia diventan goccioline e niente.
Era stata una giornata fuori dall'ordinario, le luci rosa, i fiori e tanta gente, e abbracci e lucciconi, e lacrime di felicità, càpita così poco nella vita, di piangere ma di gioia.
Quella sera, la luna aveva deciso a modo suo di farle un sorriso, di abbracciarla un pò anche lei, che la guardava sempre, che la raccontava sempre. Facendosi grande nel cielo di quella sera senza nebbia, la luna aveva voluto dirle che sì, era stata brava, e che era giusto che fosse contenta, contenta di sè, per una volta, che riconoscesse il proprio impegno e tutto il lavoro e la fatica, e i giorni e le delusioni, anche. E tutto il bel lavoro che sarebbe venuto.
Quella sera era per lei.
Perciò, la luna si scrisse addosso un messaggio, così che lei potesse leggerlo tornando a casa, solo alzando gli occhi.
Era la Sera della Luna Gigante.
Una sera profumata e senza nebbia.
Fra le mani un mazzo enorme di rose e foglie grandi.
Guardando la luna vide scritto BELLA LI'.
Mai la strada verso casa le sembrò più luminosa.