26 marzo, 2009

Il CdA di CdM.

Non è la festa di nessuno, nessuna celebrazione ufficiale, solo un'idea, una cosa che volevamo fare da un pò, così, tanto per fare. Un Consiglio di Amministrazione in pienissima regola, si viene da ogni dove dell'ormai scomparso triangolo industriale MI-TO-GE, ecco, da Genova non verrà nessuno, ma insomma, non andiamo tanto per il sottile, arriveranno persino dagli USA, e scusate se è poco. Potrei dire che è una merenda, un briefing, un meeting, un brainstorming, un after hour, un optalidon, che ne so. Ciò detto, noi qui oggi ci si trova, a Villa Villacolle, con un giardino ordinatissimo e perfetto, che ci sarà una zerda ( do you know zerda ?) e allora staremo in casa. a guardarlo dai vetri tirati a lucido per l'occasione. Cosa faremo? Beh, tante cose. In primissimus il punto della situazia di Cuore di Maglia, cosa abbiamo fatto e per chi e come e dove e quando e sopra e sotto. Poi, Paola DaMilano ci illuminerà sul ferro circolare, che si dice essere roba da niente ma che toglie il sonno a parecchie di noi. In più, Cristiana riesumerà sua cugina Elizabeth e la accomoderà bell'e imbalsamata sul divano di casa mia. E poi Biancaneve, Afef, Amiche di Provette e Perle, la Free Lance, la Maga del Décou, e guest star from Philly, Clarissa! Noi si fa così. Con abilissime mosse, salti mortali con triplo avvitamento, incastri e puzzle, ci siamo regalate un pomeriggio di stare insieme, il mio Sposo incaricato del recupero figlioli, gli altri Sposi più o meno lo stesso, la cena più o meno già pronta, tutti ai posti di combattimento. Noi galline, a Villa Villacolle, oggi si fa così.

25 marzo, 2009

A che gusto?


Mica così facile da reperire, sa? Non è che l'ho comprato al mercato del lunedì, o nel negozio della sciura Pinuccia, sa? Questi gomitolini qui, non li trova da nessuna parte, nemmeno a cercarli col lanternino. Da Philadelphia arrivano, sissignora. Come che cosa ci faccio? Ma i dischcloths e i washcloths e i marameocloths e tutto quello che mi viene in mente. Ma non sono mica tutti miei! Sono anche delle mie amiche della maglia che insieme a me li hanno ordinati alla mia Clarissa In Fuga. Ben perciò, domani avverrà la distribuzione. Perchè domani? Aspetti e vedrà, accidenti, ma quanto è curiosa da uno a mille?

24 marzo, 2009

Cosa faresti se.

E' il gioco che si fa da sempre. Cosa faresti se. E se che cosa, poi. Se avessi mille milioni di euro, se dovessi lasciare la casa in cinque minuti, se ti lasciassi, se andassi via che non è la stessa cosa. Se. La risposta è che non lo so. Forse cercherei di trovare una strada, così come vorrei che la trovassi tu, se fosse il contrario, ma il contrario di cosa. E allora, se portassi via di qui le cose che mi sono più care no, non ce la farei a trasportare un bel nulla perchè mi porterei via di tutto, compreso te, e allora il gioco non viene, così non vale, si rifà. Se avessi mille milioni di miliardi di euro non lo so, forse mi comprerei una bicicletta di quelle olandesi uguale a quella che mi hanno rubato anni fa. E poi ci penso. E se tutto questo finisse, che farei. Farei che non farei, che mi inventerei delle cose per non sparire anche io, che mi cucirei addosso uno stato d'animo incolore, perchè incolore e insapore e informe e stupido sarebbe tutto quello che rimane qui, e che mi darei forza e vigore ma non saprei da che parte cominciare, e poi mi nasconderei e forse diventerei una brutta persona, acida e cattiva, e vuota e stupida anche io. Farei che non so, che proverei a cercare la formula per respirare ancora e camminare ancora e mangiare ancora e parlare ancora e dormire e svegliarmi, ma serebbe tutto così piatto e opaco e buio che non so nemmeno se lo farei. Che sciocchi pensieri, che sciocche chiacchiere la mattina a colazione, ma davvero non v'è niente di meglio stamattina? Ma sì che c'è, fuori c'è un sole che brilla e noi siamo qui, uguali e diversi da mille anni, che sai le cose che penso prima ancora che mi renda conto che le ho pensate davvero, e io che so di te come sei appena vedo come volti la testa, o ti siedi o ti alzi o sorridi o cammini. Questo gioco non mi piace, non mi è piaciuto mai, ma se avessi dovuto scegliere di farti trovare una lettera d'amore stamattina, sotto la tazza del caffelatte, ebbene, è questa qui. E a Cosa Faresti Se non giochiamoci più, che è meglio.

23 marzo, 2009

Viola.

E' stata lei a dirmelo. Arrivavo trafelata, con mille pacchi in mano, la posta fra i denti, a frugare nella borsa a cercare le chiavi, in ritardo per la cena, tossente (si dice?) e ansimante, dacchè questa specie di influenzacci noiosa ha reso noiosa e debolissima anche me, accidenti mica ho cent'anni eppure, che fatica a fare le scale, a fare le cose, a fare tutto. Ancora non trapasserò, ma insomma, benissimo proprio non sto. Comunque, è stata lei. Io non ci avevo fatto caso, ancora, e devo dire neppure mi è passato per l'anticamera, fa così freddo, ancora, si è cappottàti e sciarpàti, ancora, e per forza, ne abbiamo fatte una tonnellata di sciarpe, quest'inverno, che nemmeno ci ricordiamo bene quante ne abbiamo, qualcuna, forse, la ritroviamo per sbaglio, ah già, avevo fatto anche questa. E' stata lei. Avesse avuto voce, mi avrebbe chiamato, avesse avuto manine mi avrebbe tirato per i vestiti, come nelle favole, a dirmi, Ehi, Sono Qui, MI Vedi O Non Mi Vedi? Alla fine, l'ho vista. le ho viste, perchè erano tante, tantissime, seminascoste dalle foglie secche, ma pettorute e orgogliosissime, qualcuna più chiara, qualcuna più scura, di quel colore che amo incondizionatamente da tutta la vita. La tentazione di coglierle e annusarle e tuffarmici-si-vi, è davvero tanta ma loro stanno bene dove stanno. E poi, a pensarci bene non ho un nemmeno un vasetto adatto per contenerle, hanno un gambo così fragile e tenero. Mia nonna mi ha insegnato a legarle con il filo da cucito, a tenere il gambo lungo e metterci intorno un pò di margheritine, che sono più robuste e fanno il mazzolino più completo. Farò così. Ho giusto un bicchierino da liquore, spaiato e solingo, che arriva da nonsoquale credenza, e le metterò lì. E le ringrazierò. Di avermi detto che, nonostante la tosse e il frescolino, questa volta la primavera è arrivata davvero. Violette preziose.

19 marzo, 2009

Riemergo.


A fatica. Con sforzo sovrumano. E anche perchè mi sono un pò stufata di essere malata, non ci sono tanto abituata. Sono di quelle che non ha mai niente o che fa finta di, che non misuro la febbre perchè tanto è uguale, che dico massì che tra un pò passa. Non sono una piagnona, ecco. Solo, nei giorni scorsi, ho dovuto farlo, non già la piagnona, quanto fermarmi un secondo, abbélla, dove credi di andare con la febbre a 38? Ma non è stata colpa mia. O meglio sì che lo è stata. Ho visto un pò di sole e mi son detta, alè che è ora, via i neri, i grigi, i beigeolini, via le scarpe da pioggia, via calze e calzettini, coraggio, i sandali da questa parte, le magliettine colorate da quest'altra, voi, con l'impermeabilino leggero, andate di qua, e voi là, con i golfinetti di cotone e le peep toe mettetevi lì, accanto alle camiciole d'organza e alle canottierine. Così è stato. E non l'avessi mai fatto. Sarà che ho esagerato, sarà che ho quarantaefischia anni, sarà che son stata imprudente, negligente, spavalda e pure un pò scema a vestirmi di primavera al primissimissimo raggio di sole, fatto sta ed è che mi sono ammalata. Non è un bel vedere. Ho una faccina slavata, gli occhi pesti, obliqui e lacrimosi, una voce da film hard, tossisco, sternutisco e sono bell'e imbambolata. Una delizia, un fiore di campo, un giglio candido. Solo, la mia affettuosa famigliola di tutto ciò tiene ben poco conto. Il mio Sposo sperso nel Mar dei Sargassi, che si diverte a fare lo spot del Tonno Insuperabile, i miei figlioli, adorabili, che mi guardano e dicono Ma Stai Male? giust'appunto perchè non li ho abituati ad avere una mamma che di quando in quando, proprio Eva Kant non è. Si aggiunga l'ancella malata essa pure, insomma direi proprio un bellissimo momento. Sopravviverò, eccome. E corro ai ripari. Positiva all'antidoping, avvolta in una nuvola di Viks Vaporub, vivo di spremutine e rimedi miracolosi, tradizionali, ayurvedici, omeopatici e della medicina cinese, qualche fiore di Bach e un pizzico di feng shui, và, che male non fa. Consegno il mio corpo alla scienza, me ne frego della polvere accumulata in ogni dove e aspetto tempi migliori. E magari, un maglioncino caldo e una bella sciarpa. Il mio sex appeal resterà intatto. A meno che, nel momento, non mi venga da soffiare il naso. Naaaaaaa! Coraggio, voi con la pastiglie Valda, scat-tare!!

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...