Di biscotto e borotalco, quando rimbocco loro le coperte nelle notti d’inverno, quando mi sveglio e vado a guardarli, il respirare tranquillo e i loro sogni segreti dietro le palpebre chiuse, le ciglia lunghissime immobili, una specie di sorriso addormentato. Sanno di sonno e di pigiama, la mattina presto, a tirarsi le coperte oltre la testa e a dire no, ancora cinque minuti. Di vento, quando tornano a casa, il motorino lì fuori, il casco in mano e le lacrime di traverso agli occhi, quelle innocue però, quelle che l’aria e i moscerini. Sanno di buono, di matita temperata, di mani sporche di terra e di inchiostro, di thè alla pesca e di dentifricio. Sanno di appena stirato, di fresco e di baci, quelli veloci dei saluti, non fare tardi e comportati bene, quelli più caldi delle coccole, i baci che consolano, ho preso 5 mamma, e ho studiato tanto, sono caduta dalla bici, ho sbagliato un rigore. Sanno di pioggia, di acqua calda, usciti dalla doccia a gocciolare in giro, la festa è tra poco, di aria calda del phon, di deodorante, di profumo rubato ai fratelli più grandi, al loro padre, a me. La camicia delle grandi occasioni, quella bianca dei diciottesimi e delle cresime e delle comunioni, magari coi jeans strappati e le mutande di fuori. Sanno di neve, le guance rossissime e gelate, le labbra bianche di burrocacao e il casco fucsia, il pile per non prendere freddo, il numero per la gara e l’emozione che ho nel guardarli venire giù. Sanno di sale, sanno di mare, di crema e di cocco, di sabbia e di Cornetto Algida. Sanno di quaderno nuovo, di bagnoschiuma alla ciliegia, di balsamo per i capelli e di cioccolata. Sanno di me. E ogni volta, ogni singolo giorno, nonostante le urla e le sgridate, ogni volta mi ritrovo a raccontarmi di quanto li amo, di quanto stia bene insieme a loro, di quanto li veda crescere e cambiare, di quanto siano per me la mia anima e il mio cuore. Perché i miei figli, più di tutto, sanno d’amore. Il più grande che c’è.
19 giugno, 2006
Sanno.
Di biscotto e borotalco, quando rimbocco loro le coperte nelle notti d’inverno, quando mi sveglio e vado a guardarli, il respirare tranquillo e i loro sogni segreti dietro le palpebre chiuse, le ciglia lunghissime immobili, una specie di sorriso addormentato. Sanno di sonno e di pigiama, la mattina presto, a tirarsi le coperte oltre la testa e a dire no, ancora cinque minuti. Di vento, quando tornano a casa, il motorino lì fuori, il casco in mano e le lacrime di traverso agli occhi, quelle innocue però, quelle che l’aria e i moscerini. Sanno di buono, di matita temperata, di mani sporche di terra e di inchiostro, di thè alla pesca e di dentifricio. Sanno di appena stirato, di fresco e di baci, quelli veloci dei saluti, non fare tardi e comportati bene, quelli più caldi delle coccole, i baci che consolano, ho preso 5 mamma, e ho studiato tanto, sono caduta dalla bici, ho sbagliato un rigore. Sanno di pioggia, di acqua calda, usciti dalla doccia a gocciolare in giro, la festa è tra poco, di aria calda del phon, di deodorante, di profumo rubato ai fratelli più grandi, al loro padre, a me. La camicia delle grandi occasioni, quella bianca dei diciottesimi e delle cresime e delle comunioni, magari coi jeans strappati e le mutande di fuori. Sanno di neve, le guance rossissime e gelate, le labbra bianche di burrocacao e il casco fucsia, il pile per non prendere freddo, il numero per la gara e l’emozione che ho nel guardarli venire giù. Sanno di sale, sanno di mare, di crema e di cocco, di sabbia e di Cornetto Algida. Sanno di quaderno nuovo, di bagnoschiuma alla ciliegia, di balsamo per i capelli e di cioccolata. Sanno di me. E ogni volta, ogni singolo giorno, nonostante le urla e le sgridate, ogni volta mi ritrovo a raccontarmi di quanto li amo, di quanto stia bene insieme a loro, di quanto li veda crescere e cambiare, di quanto siano per me la mia anima e il mio cuore. Perché i miei figli, più di tutto, sanno d’amore. Il più grande che c’è.
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2 commenti:
Inutile dirti che mi sta solcando il viso una lacrima salata.
Bella bella bella....
Io che non ho figli, con queste parole mi "pènto" di non averne ancora avuti... Chissa..
:)
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